Come ogni grande Azienda che si rispetti... anche noi di PELLONIWEB abbiamo cercato di "espanderci" aumentando il volume dell'esperienza estiva rispetto lo scorso anno: siamo passati da 2 a 3 Amici... e da 3 a 8 giorni di viaggio.
Matte è ora parte integrante della Squadra.

Abbiamo pianificato un itinerario all'insegna del relax e abbiamo cercato di curare particolarmente l'aspetto cibo imponendoci in modo ferreo una dieta leggera e bilanciata: poche calorie consentono di viaggiare leggeri e riducono il rischio di ingrassare!

Il viaggio è stato diviso in N.5 tappe principali, accuratamente studiate per non lasciare nulla al caso: rotte, punti intermedi e cache ci hanno fatto percorrere tragitti entusiasmanti!

Specialista delle rotte è il Tony: percorsi facili, esclusivamente in quota e, soprattutto, poche curve.

Dopo un viaggio del genere la moto non sarà semplicemente più in grado di percorrere tratti rettilinei per almeno una ventina di km...

Ci aspetta il primo tratto!
 


Rito propiziatorio consumato al Bar Ciozzo® di via Bologna a FE: caffè in compagnia che ci prepara (se mai ci si può preparare ad un'esperienza del genere) alla partenza!



Le cache sono a cura del Beno: le location più belle e i paesaggi più suggestivi!

Eccoci al primo ponte (pons cagiatus): sconsigliato a chi soffre di vertigini comunque...



Realizzare la foto è stato rischioso: il telefono è rimasto in bilico e non è precipitato nel vuoto per un'evidente intervento divino.
 


Dal ponte si osserva un fenomeno paranormale: la corrente dell'acqua scorre in entrambe le direzioni: mah!



Un fenomeno naturale che, probabilmente, avremmo dovuto captare ed interpretare come monito nel NON proseguire il viaggio.



Ignari dell'avvertimento di origine ultraterrena attraversiamo il ponte...



... e ci dedichiamo alla ricerca della nostra prima cache.
 


Ci sono persone che amano i gatti, altri sono affezionati ai loro cagnolini: a noi piacciono i ponti incazzati.
Eccoci al secondo ponte (pons ciozzissimus):  un viaggio multimediale nel vuoto, con terribili oscillazioni e un senso del vuoto che fa paura solamente nel vederlo da lontano.



Una foto ricordo scattata per i posteri nel caso non si completi l'attraversamento...



Matte impavido inizia l'attraversata...



Giornata stupenda: un "leggero" caldo serpeggia nell'aere e si percepisce una punta di difficoltà nell'indossare capi pesanti...
 


Potrebbe sembrare una cosa da nulla ma in un ponte del genere bisogna stare attenti a non far cadere niente a terra: il recupero risulterebbe essere davvero troppo difficoltoso!
 


Gli affezionati del nostro Sito Web sicuramente ricorderanno queste immagini: si tratta del torrente Lima che, lo scorso anno, è stato teatro di una bellissima cache. Quest'anno non potevamo non ripassare in zona: è una location davvero imperdibile.



Acqua limpida a temperature appena superiori lo zero per rinfrescarsi e tonificare i muscoli.



L'escursione termica nell'entrare in acqua è impressionante. Si arriva al torrente accaldati, il clima è torrido e le acque sono pressoché gelate: sopraggiungono crampi, si perde il controllo dei muscoli e non si sentono gli arti feriti... una figata!

Si resiste solo pochi attimi: il tempo necessario per uno scatto e poi sopraggiunge il congelamento degli arti inferiori.

Ci si riveste e si prosegue nel bellissimo viaggio!

Assetati come animali da tiro approdiamo in un agriturismo custom. La Signora dapprima ci dice che no c'è posto... poi ci osserva meglio... e ci fa accomodare nella sala adiacente quella riservata per il pranzo.
Immediatamente beviamo qualsiasi cosa.

Con uno scatto felino la furba cameriera, infatti, ci propone una splendida bibita a base di Aloe: è come trangugiare un cadavere in avanzato stato di putrefazione... ma la sete la fa da padrona e si beve la fottuta Aloe!

Rinfrancati ordiniamo.



Attenzione: il logo seguente indica che il cibo ordinato segue le caratteristiche etiche e le proprietà organolettiche che ci siamo imposti alla partenza. Si punta sulla classica piadina romagnola.

Ma la cucina locale evidenzia qualche piccola difficoltà nell'accontentarci... per cui "divaghiamo leggermente" su un piatto locale equivalente:



Ci viene servito un vassoio contenente oltre un kg di pasta fatta in casa cosparsa di ragù di un qualche animale catturato nelle vicinanze e quindi iniziamo a mangiare in modo composto ed educato.

Non rimarrà nulla.

Pieni come delle uova proseguiamo il viaggio: una nuova cache ci attende.
 


Facciamo una sosta nei pressi di un laghetto di montagna: l'acqua è bellissima!



Il tempo di loggare la cache e di respirare un po' di natura e ci si rimette in sella per il punto successivo!



Arrampicata su un cucuzzolo di un paesino sempre a caccia di cache...



Stanchi e felici approdiamo al primo dei tre Hotel che ci ospiteranno: il famigerato Hotel The Marquee.



Un gioiellino nel suo genere! Francesco (il proprietario) gestisce l'Hotel in modo impeccabile e mostra molto potenziale inespresso.

La piscina è un toccasana: quando si rientra dai "giretti" un bagno rilassante rigenera il fisico dalle fatiche di viaggio e regala allegria!
 


La nostra camera è al piano terra con ingresso indipendente e parcheggio per le moto proprio di fronte la stanza: davvero non si può chiedere di più!
 


Un sano Ape prima di cena è quello che ci vuole per affrontare la dura serata alla ricerca di un magro pasto a base di pane azzimo e barrette ipocaloriche.
 


Naturalmente se la moto di Tony è in grado di ripartire.

Si perché quel gioiellino di moto, ciozza in tutto per tutto, ultrapotente e straincazzata... dipende totalmente da un sacchettino della Cuky freezer: miracoli della tecnica!



La stanza dell'Hotel è molto carina... certo non mancano alcuni piccoli inconvenienti tipo animali letali sul pavimento, ma si sa: non si può avere tutto!



Mantenendo il campo base all'Hotel ci accingiamo a percorrere il secondo tratto: un percorso ad anello che ci riporterà, si spera, al nostro albergo.



Iniziano, di nuovo, le salite implacabili: i muli incontrati per strada ci fanno riflettere e ci incoraggiano.
Ogni tanto ci si concede una piccola sosta per riposarci un po' e scattare qualche foto.



Il paesaggio merita: la temperatura inizia, gradualmente, a calare e la giornata è strepitosa!



Parcheggiamo le moto e iniziamo la "passeggiatina" per raggiungere la cache...



Giungiamo alla cima del monte e lo attraversiamo, scendendo un po'...
 


Cache conquistata e log in action!



Ma se è vero che la mattina ha l'oro in bocca è anche vero che, per cena, bisogna cercare di recuperare le calorie bruciate durante le violente attività fisiche diurne. Tutti ci parlano bene del ristorante del "Ciccio" e proviamo a recarci in loco per prenotare la cena. Il locale è molto piccolo e il proprietario ci dice, con rammarico, che non c'è più posto. Non ci facciamo scoraggiare e prenotiamo per la serata successiva. Il giorno dopo, quindi, ci sentiamo quasi in dovere di verificare le ipotizzate lodi culinarie.



Menù vegano non disponibile...

In questo locale l'acqua è difficilmente reperibile e lo stato di ebrezza diventa subito una realtà.
Poco salume, pochi formaggi e nessun bis. Niente torta fatta in casa e solo acqua da bere.



Terzo tratto con partenza dal campo base:



 

In tutta la settimana di viaggio oggi è l'unico giorno in cui il tempo si presenta incerto.

Il meteo parla chiaro: bisogna stare chiusi in albergo e con le finestre ben chiuse.



Ma noi no: non caghiamo il meteo e partiamo, impavidi, verso la nostra destinazione: le grotte del vento!
Ovviamente, sulla strada, ci aggiudichiamo una bellissima cache.



E naturalmente, a metà percorso circa, inizia a venire giù una scenza di quelle apocalittiche.  In questi casi non c'è nulla da fare e occorre fermarsi.



Troviamo una PENZA® e ci accampiamo!



La PENZA® offre un discreto relax e si sta all'asciutto... certo se non si deve correre fuori all'aperto a mettere il sacchettino Cuky freezer alla moto naturalmente... 



Nonostante il temporale decidiamo di non mollare e, alla fine, arriviamo alle famigerate grotte!



Devo dire: ciozze.



Un percorso molto carino tra le stalattiti e le stalagmiti di formazione millenaria...



... con Mariangela che spiega in italiano solamente ai primi membri del gruppo che, giustamente, siamo noi: gli stranieri proprio non li caga pari. Pellona!



Interessante il percorso che, a differenza di molti altri interni di grotte, si sviluppa in 3D.



Assolutamente vietato anche solo sfiorare queste rare bellezze!



Figuriamoci provare a staccare con forza un frammento di roccia: ASSOLUTAMENTE da evitare.
Almenochè non si desideri con tutto il cuore un ricordo indelebile della bellissima avventura...



Giornata nuova, percorso nuovo: quarta tappa e ci si dirige sulla costa!
 


Uno dei tratti più belli di strada che abbia mai percorso in moto: strada bellissima e panorama mozzafiato!



Slalom tra le montagne ma senza perdere di vista il mare: il top.



Si viaggia da dio: il fresco dell'altitudine (anche se in diminuzione) mitiga il sole cocente.



Ogni tanto ci concediamo una piccola sosta per ammirare il paesaggio circostante...



Ovviamente non poteva mancare una simpatica cache: una salitina stimola l'appetito e mantiene i muscoli tonificati!



Cache conquistata!
Si fa rotta verso il secondo Hotel!
 


L'Hotel è sito nei pressi della costa a pochi km da Castiglioncello: una figata!
Da "questa parte" di mare il tramonto ci accompagna nel nostro viaggio...
 


Ecco il Beno immortalato a tradimento mentre sta stendendo i panni lavati poco prima: uno dei problemi logistici dei viaggi in moto è che il vestiario va periodicamente lavato per poter essere "riciclato".
Lo steccato in legno non durerà per molto e verrà bypassato pochi attimi prima di essere vinchiato.
 


Ora la domanda è: perche dedicarsi ad una giornata di mare sulle rive del Tirreno quando ci si può fare il culo in un bosco nell'interno cimentandosi in un infernale percorso realizzando una multi-cache?
 


Non è facile tradurre in parole la sensazione del culo che ci siamo fatti camminando su e giù per il bosco per km: 24 fottuti intermedi per altrettante cache nelle quali erano presenti degli indizi che avrebbero condotto al punto finale.
 


Alla fine ce l'abbiamo fatta e abbiamo conquistato la cache! La soddisfazione è palpabile.



I dintorni della costa nascondono postici davvero chic:
 


Come non farsi letteralmente rapinare e rinunciare ad un Ape in un lussuoso Locale con piscina a strapiombo sul mare?
 


Nelle serate occorre un po' di relax ma senza necessariamente dover pesare sul portafoglio. Una cenetta leggera ed economica potrebbe essere una buona idea!
O no?

Ristorante super lusso e pesce a manetta. Una mangiata pantagruelica a base di piatti ciozzissimi!
Ottime le crudità.
 


Delizioso il risotto...
 


Eccezionale la grigliata di pesce che, per la prima volta in vita mia, mi è stata presentata già servita nel piatto con le debite porzioni!
Locale esclusivo? Vi dico solo una cosa: dietro di noi, a 2m circa, c'era Paolo Conti che chiacchierava con due peli stratosferici.
 


Una nuova giornata è pronta per essere vissuta! Nuova tappa: ci si dirige verso l'interno: percorreremo la meravigliosa Via del Chianti fino al nostro Agriturismo!



Percorrere in moto queste strade è semplicemente straordinario: il paesaggio è al tempo stesso rilassante ed emozionante...
 


Le colline sono dolci, non "dure" come quelle che ci siamo lasciati alle spalle e ovunque si posi lo sguardo si percepisce un senso di armonia.
 


All'improvviso, dietro una curva, si scorge qualche proprietà con annessi meravigliosi vigneti e abitazione da urlo: la sensazione è che qui si sappia come vivere!
 


E infatti... eccoci arrivati al nostro Agri: un posto da paura dove il moderno si scontra piacevolmente con il rustico appagando in pieno tutti i nostri sensi.
 


La struttura è un piacevole paradosso continuo, ad esempio il segnale del telefono cellulare è debole ma Luigi (il proprietario) ha installato una parabola ciozza per internet ed è disponibile la rete Wi-Fi per gli ospiti... praticamente in mezzo al nulla: fa un certo effetto!
 


Giungendo stanchi e affamati dal viaggio... abbiamo chiesto un tozzo di pane ed un sorso d'acqua a Luigi e Laura (la moglie del proprietario) i quali... ci hanno cacciato un'aperta da paura: fiorentine, costine, vino, pane e tutto e di più per una mangiata stratosferica al limite della perdita dei sensi.
Il tutto gustato in una location molto pellona nei pressi della piscina: una figata!
 


Certo si sa: nella campagna aleggia qualche insetto qua e la...
E "qualche insetto" è ben accetto: qui imperversa la fiera dell'insetto e ogni specie mondiale, fastidiosa e letale, serpeggia nelle vicinanze.

Ci sono api, calabroni, mosche, e chi più ne ha più ne metta: dovrebbero trasferire qui una sede della Bayer per la produzione di vaccini.

Ma poi... quando si è rassegnati a spararsi nel cuore la siringa di atropina... si volge lo sguardo... e il relax torna a invadere i nostri corpi e le nostre menti.
 


Un posticino davvero carino se si cerca pace e serenità.
 


Ci sono anche due simpatiche bestiole in agriturismo: due vispi cagnolini che stanno SEMPRE appiccicati e risultano essere UN CAPELLO invadenti...ma bisogna avere pazienza.

In ogni caso... un bagnetto ristoratore e un po' di sole a bordo piscina divengono i must dei rientri dei nostri giri: è una vita dura, lo so.
 


A dimostrazione che si tratta di un Agri D.O.C.  non mancano neppure i cinghiali che arrivano sino al confine della proprietà!
 


Con campo base all'Agri ci dedichiamo a qualche giretto visitando San Gimignano e Siena... ovviamente conquistando qualche bella cache! 
 


Cosa fa Matte al telefono? In realtà, mente noi conquistiamo cache su cache e ci godiamo la visita del paesello, Matte è in costante contatto telefonico con la sua Dolce Metà per risolvere un delicato problema di carattere informatico che non staremo qui ora ad analizzare: Vi basti sapere che non è stata una cosa da 5 minuti.
 


In effetti le telefonate proseguono ormai già da giorni ma Matte tratta la situazione con pazienza e professionalità.
 


Comunque il posto è molto bello, c'è un ottimo clima e una passeggiata attraverso il borgo antico si fa volentieri!
 


E come non visitare Siena? Città nativa del famosissimo Palio e culla di cultura e civiltà:
 


Eccoci nella famigerata piazza. Una volta in loco non si può non rammaricarsi per i poveri cavalli che sono costretti a correre in questi angusti spazi: povere bestie!

La piazza comunque non è male ma Fe gli da via di brutto.

 


La caratteristica forma "a parabola" fa pensare ad una Fracarro...
 


Non ci facciamo mancare una fumata: mentre gustiamo un Montecristo ci spariamo una cache in loco!
 


Si riparte per l'Hotel e, per la prima volta, Matte si concede un "alleggerimento" e toglie le maniche al giubbino. Potrebbe sembrare una cosa banale ma, invece, per "chi sa" risulta essere un evento unico e memorabile.
 


Il Beno parcheggia vicino ad un auto: la tolleranza è un concetto relativo e ciascuno di noi la vive in modo totalmente personale...
 


Ultima mattinata di viaggio: la sella della moto ci aspetta per affrontare un nuovo itinerario.



Per concludere in bellezza, nell'ultimo tratto, abbiamo pianificato il passo della Futa: in fin dei conti abbiamo solo 8 giorni di moto sulle spalle quindi siamo freschi e riposati!

Indecisi tra una pausa caffè ed una tazza di the... ci fermiamo al ristorante sul Passo dove Gianfranco (il cameriere) ci butta letteralmente sul tavolo tre piatti di tagliatelle (a 5€ al piatto): poche pippe e mangiare.

 


Durante il ritorno facciamo tappa in un barettino nei pressi di Gaibanella. Mentre ci reidratiamo entrano nel locale le forze dell'ordine e ci vedono così: condizioni pisco fisiche al limite della decenza. Io decido di offrire il caffè a tutti e, forse, mitigo un po' il rumore delle moto percepito alla nostra partenza: non può non aver fatto traballare la loro tazzina di caffè sul bancone.

Ma a parte questi dettagli... il bilancio del viaggio è stato decisamente positivo: complici le condizioni meteo sempre pressoché perfette (che in moto condizionano moltissimo) ci siamo trovati molto bene insieme, abbiamo visitato posti belli, mangiato bene, ci siamo divertiti e le moto sono andate da dio.
Eppure... un brivido di "paura" pervade i miei pensieri. Non tanto per quello "che si è fatto", ma per quello che faremo la prossima volta. Perché so che sarà difficile organizzare un viaggio meglio di così... ma so anche che ci riusciremo: e questo è decisamente inquietante!
 

 




 


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