Scegliere un sistema a componenti Hi-Fi è un po' come scegliere un vestito: occorre gusto, competenza in materia e, di solito, esiste sempre un impianto che "suonerà" meglio del nostro: la cosa importante è che, a fronte di alcuni parametri oggettivi, la scelta ci soddisfi pienamente! Fortunatamente, proprio come nell'acquisto di un buon vestito, ci sono "esperti" che sono in grado di aiutarci nella scelta di questo componente o quello... spesso disponibili a partita di prezzo ma potenzialmente molto diversi tra loro. Un impianto Hi-Fi deve essere il risultato di un PROGETTO, il tutto va dimensionato ad hoc in base ad alcuni parametri basilari ma essenziali: 1) in primis il budget (!); 2) dimensione e tipologia della zona d'ascolto; 3) tipologia della musica che si ascolta per la maggiore (perlomeno classica piuttosto che rock); 4) progetto del sistema a componenti. BUDGET E' ovvio: il budget condizionerà in modo decisivo la qualità del sistema a componenti. Il concetto che "più si spende... meglio suona" non sarà vero in assoluto ma, di certo, avere una notevole disponibilità finanziaria regala la possibilità di orientarsi su categorie di prodotti che non deludono mai e in nessun caso e che sono in grado di garantire il massimo della qualità. La cosa importante è evitare "le vie di mezzo": conviene acquistare, come primo approccio, un impianto Hi-Fi "entry level"... chiarirsi le idee... valutare le cose... e procedere, infine, all'acquisto definitivo solo dopo alcuni anni di ascolto. Per iniziare è possibile fare ottimi acquisti sulla soglia dei 1000€. DIMENSIONE DELLA SALA D'ASCOLTO Dove si ascolterà il nostro impianto Hi-Fi? E' importante! La potenza erogata dall'impianto deve avere sempre una certa attinenza con la cubatura della sala d'ascolto: non è assolutamente vero, infatti, che "più potenza si ha meglio è"! Nel caso in cui abbiate surdimensionato in Vostro impianto Hi-Fi rispetto la dimensione della sala d'ascolto la vostra sezione di potenza non sarà in grado di arrivare al giusto punto in cui è in grado di "muovere" gli altoparlanti a dovere e la sensazione sarà di grande frustrazione! Quando si ascolta una sorgente in un ambiente domestico, infatti, vengono commessi degli "errori" di diffusione sonora dovuti all'interazione del mobilio che fa parte della sala d'ascolto. Il suono che esce dai diffusori incontra, prima di raggiungere le nostre esperte orecchie, diversi "ostacoli" che non necessariamente deteriorano ma sicuramente modificano il suono registrato in origine. Una superficie liscia (come ad esempio un pavimento piastrellato) aumenta l'effetto di riflessione del suono e tende ad enfatizzare certe frequenze, mentre un mobile composto da un tessuto (come ad esempio un divano) ha la caratteristica di assorbile altre frequenze:
Tutti questi oggetti interagiscono tra loro e creano una "confusione" pazzesca: è noto a tutti che un impianto Hi-Fi può suonare in modo differente a seconda dell'ambiente in cui è inserito. Questo NON DEVE ASSOLUTAMENTE ACCADERE. Lo scopo dell' Hi-Fi è, infatti, quello di riuscire a far percepire il suono all'utente così come, chi ha registrato il suono, vuole che questo venga ascoltato. Riprodurre fedelmente il suono. Quindi? Che fare? Nel caso in cui ci si trovi in un ambiente particolarmente ostico dal punto di vista acustico occorre inserire nel Vostro impianto Hi-Fi un Equalizzatore: un dispositivo che ha lo scopo di riportare il suono del Vostro impianto ad una risposta in frequenza lineare. L'equalizzatore è in grado di correggere i "difetti" di qualsiasi ambiente e far si che Voi possiate ascoltare la musica esattamente come chi l'ha registrata voleva che voi l'ascoltaste. E' un passaggio molto importante che, spesso, viene trascurato anche in impianti molto costosi. La questione diviene spinosa perché questo tipo di dispositivo ha un'enorme responsabilità a livello della qualità del suono. Se l'Equalizzatore non è un prodotto di assoluta qualità il rischio è altissimo: si può facilmente degradare la qualità del suono e vanificare tutto un progetto compositivo di un impianto Hi-Fi anche di alta gamma. Esistono, infatti, autorevoli pareri che sostengono che, un dispositivo che si interprone tra un'ottima sorgente e un prodotto d'alta qualità di amplificazione provochi un decadimento del suono non accettabile. Queste Persone si definiscono, in gergo: Puristi. I Puristi non sono stupidi, badate bene. In base alla mia esperienza, però, Vi posso assicurare che un eventuale modesto decadimento sonoro che un dispositivo come un Equalizzatore può eventualmente provocare sarà sempre e senz'altro inferiore ai vantaggi che questo sarà in grado di fornire per ciò che concerne la linearità della risposta in frequenza, e, di conseguenza, per quello che riguarda l'ascolto "fedele" della musica stessa! Tutto questo A PATTO CHE SI UTILIZZI UN PRODOTTO DI ALTISSIMO LIVELLO: questa è la conditio si ne qua non. Ho sentito nella mia vita fin troppi "equalizzatori" responsabili di veri e propri abbattimenti del rapporto segnale rumore (il famigerato e temutissimo "fruscio di fondo"). Ma, come sempre, è sbagliato fare di tutte le erbe un fascio! Esistono prodotti che sono in grado di far cambiare parere all'istante. Tanto per fare un esempio analizziamo l'Equalizzatore utilizzato dalla PELLONIWEB: l' SH8066. Si tratta di un Prodotto vecchiotto, inutile negarlo, ma che mi ha fatto lacrimare per l'incredibile qualità che è in grado di fornire! Completamente digitale e dotato di microfono per la misurazione ambientale:
Questo gioiello è in grado di intervenire su 12 bande (per canale) con frequenze oscillanti da 25Hz a 16KHz e interventi di +/+ 12 db mantenendo un rapporto S/N superiore alla maggior parte delle unita sorgente cui verrà accoppiato. Un microprocessore presente all'interno dell'unità è in grado di analizzare le caratteristiche morfologiche dell'ambiente d'ascolto grazie ad un generatore di rumore rosa. Tramite il microfono, poi, l'Equalizzatore corregge AUTOMATICAMENTE la risposta in frequenza tramite una procedura molto complessa e assolutamente unica nel suo genere:
In pratica ecco cosa avviene: 1) il generatore di rumore rosa si attiva; 2) l'Equalizzatore seleziona automaticamente prima il canale sinistro; 3) viene visualizzata sull'analizzatore di spettro la risposta in frequenza dell'ambiente (visibilmente sbilanciata); 4) il microprocessore effettua una serie di aggiustamenti fin tanto che la risposta in frequenza non diverrà lineare (la procedura è visibile in itinere sull'analizzatore di spettro); 5) la procedura viene ripetuta per il canale destro; 6) al termine della misurazione la curva di correzione ottenuta viene salvata automaticamente sulla memoria dedicata. Tutto questo mentre Vi state gustando, magari, un ottimo caffè. Se si utilizzano alcuni accorgimenti (tipo effettuare la misurazione con la disposizione del mobilio che sostanzialmente non dovrà cambiare di molto dopo) e avendo cura di NON ESSERE presenti nell'ambiente (anche la nostra presenza fisica modifica il suono) il risultato che si otterrà sarà davvero significativo: l'impressione è quella di sentir "cambiar voce" al proprio impianto Hi-Fi. Persino la percezione (non tanto il valore assoluto) di distorsione armonica totale scende sensibilmente: una risposta in frequenza lineare è talmente "più digeribile" dal nostro orecchio da divenire piacevolissima all'ascolto. Si avverte una sensazione di rilassamento. L'Equalizzatore, poi, opera anche sul bilanciamento dei canali per ciò che concerne eventuali differenze di potenza derivanti dal posizionamento dei diffusori rispetto al punto d'ascolto: non sarà quindi mai più necessario effettuare correzioni di bilanciamento dei canali. E se "tutto questo" dovesse anche "costare" 2db o 4db di rapporto S/N beh: non c'è dubbio sul fatto che ne valga senz'altro la pena. Il segreto di Prodotti tipo l'SH8066 è nel progetto:
il segnare viene elaborato sempre da filtri che lavorano a livello digitale. Nessun filtro R-C analogico, nessuna "manovella", nessun pulsante fisico! TIPOLOGIA DELLA MUSICA D'ASCOLTO Premesso che se "si punta in alto" gli impianti Hi-Fi di alta gamma suonano bene con qualsiasi genere... se occorre fare una scelta non va trascurata la scelta dei generi musicali che si ascoltano per la maggiore. La musica classica "pretende", di solito, un impianto di una certa fascia qualitativa... la locazione nello spazio di questo strumento o quello è una sensazione che si ottiene solamente con elettroniche di altissimo livello. Le cose sono più semplici con tutti gli altri generi musicali: se Vi piace il rock classico ci si può orientare, ad esempio, anche su un sistema che invece dei tradizionali diffusori adotta il combo subwoofer + satelliti: si possono avere tante soddisfazioni con un impianto di questo tipo. PROGETTO DEL SISTEMA A COMPONENTI Entriamo nel vivo della questione e occupiamoci della realizzazione del nostro progetto dell'impianto Hi-Fi. Una delle questioni che, da subito, va valutata è la sezione di amplificazione del segnale. Esistono due filosofie ben distinte che si incarnano in altrettante due tipologie di prodotti ben differenziati tra di loro: gli AMPLIFICATORI INTEGRATI e I PREAMPLIFICATORI accoppiati ai relativi AMPLIFICATORI FINALI DI POTENZA:
In buon sostanza gli amplificatori integrati sono un unico prodotto: all'amplificatore arrivano i cavi segnale provenienti dalle varie sorgenti (tipo CD/Vinile) e dall'amplificatore escono, naturalmente, i cavi di corrente che andranno a collegarsi ai diffusori. Il combo preamplificatore + finale di potenza invece prevede due prodotti distinti: il preamplificatore (a cui arrivano i cavi segnale provenienti dalle varie sorgenti) viene collegato con cavi segnale speciali ad un dispositivo finale di potenza e da questo, come nella configurazione "più semplice" escono i cavi di corrente che andranno a collegarsi ai diffusori. In generale la configurazione preamplificatore + finale di potenza è di qualità migliore. E questo per un concetto "molto semplice": la sezione di preamplificazione è divisa da quella di potenziamento del segnale e, quindi, si lavora su due dispositivi diversi ognuno del quale progettato per fare bene una cosa soltanto. La sezione di pre-amp, infatti, è molto sensibile ai disturbi che possono intervenire al suo interno (e che sono responsabili del decadimento di qualità del segnale): spostando fisicamente la sezione pre-amp da quella di potenziamento si riduce questo "rischio" e la questione non è banale. La sezione finale separata, poi, è libera in questo tipo di configurazione, di utilizzare tecniche di amplificazione più aggressive e, in generale, ottenere potenze molto più elevate nell'ordine di centinaia di Watt su impedenze molto alte (siamo nell'ordine degli 8 ohm). Come sempre c'è una condizione: le elettroniche pre + finale devono essere di altissimo livello. In caso contrario meglio un buon amplificatore integrato! Spesso i limiti di un amplificatore integrato sono più in termini di potenza che di qualità: nel caso di un ambiente domestico d'ascolto occorre valutare molto bene l'acquisto di un combo pre-finale: se la Vostra sala d'ascolto non "regge" gli eventuali (ad esempio) 200W+200W su 8 ohm... meglio evitare ed orientarsi su un prodotto più raffinato a configurazione integrata. Occorre dire che la configurazione pre + finale di potenza regala, spesso, un fascino maggiore: la sezione finale, infatti, offre numerose raffinatezze "in più" tipo indicatori di potenza continua (digitali o analogici) che fanno gongolare di piacere gli appassionati del settore:
L'eventuale processore sonoro o equalizzatore grafico utilizzato in questo tipo di configurazione va collegato TRA la sezione pre-amp e quella finale di potenza:
Se già è difficoltoso ottenere una buona qualità di amplificazione la questione veramente difficile è riuscire ad ottenerla anche con una potenza elevata: è in questo caso che i costi lievitano parecchio (e che la fanno da padrone le configurazioni combo pre + finale di potenza). La tabella riportata di seguito propone alcune configurazioni ottimali in base alla metratura della sala d'ascolto, ipotizzando un livello alto di qualità che ci si prefigge di ottenere:
Come si può notare la potenza richiesta per ottenere una buona qualità del segnale (e quindi un basso livello di distorsione armonica totale) aumenta in modo considerevole non appena le dimensioni aumentano anche di poco. Definito (e scelto) il nostro "amplificatore"... concentriamoci ora sulla sorgente musicale maggiormente diffusa: il lettore CD audio. La qualità di un buon lettore CD è determinante ai fini di una riproduzione fedele del suono: "amplificare bene" è importante certo... ma anche "ciò che si amplifica" non lo è di meno. Un buon lettore CD deve avere essenzialmente le seguenti caratteristiche: 1) una buona meccanica; 2) un rapporto segnale/rumore alto; 3) deve essere dimensionato alla qualità della sezione di amplificazione. Perché, lo ripetiamo, è il progetto ad essere "buono" o "cattivo", non il singolo componente. Inutile accoppiare un super lettore CD (magari di svariate migliaia di euro) ad un amplificatore commerciale: le raffinatezze acustiche che alcuni gioielli sono in grado di regalare richiedono però esigenze altissime a livello di amplificazione (soprattutto a livello di preamplificazione) del segnale per non essere "perse durante la strada". Per lo stesso motivo utilizzare, per assurdo, il Vostro lettore DVD come sorgente CD audio accoppiandolo magari ad un ottimo amplificatore non ha davvero senso: si "amplificherà perfettamente"... un segnale di per se molto modesto. E i diffusori? Scegliere "le casse" è sez'altro il compito più arduo in assoluto che un utente si trova ad affrontare durante la configurazione di un impianto Hi-Fi. A parte alcuni prodotti costosissimi... in questo frangente neanche le differenze di prezzo aiutano molto poiché sono presenti sul mercato coppie di diffusori che, a parità di prezzo, offrono caratteristiche sonore molto diverse tra loro! Occorre davvero molta esperienza per non fare un passo falso e solo l'ascolto e il gusto personale possono determinare il "diffusore giusto" per ognuno di noi. Come prima cosa è necessario scegliere la "filosofia" dei diffusori che è di due tipi: diffusori classici o subwoofer con accoppiati i classici satelliti. Nel primo caso (e cioè nella configurazione classica) i cavi di segnale arrivano (provenendo dalla sezione finale di potenza dell'amplificatore) direttamente alla cassa. All'interno un crossover provvederà alla distribuzione dei segnali: basse frequenze ai woofer, medie frequenze ai mid e alte frequenze ai tweeter:
Nel caso della configurazione con subwoofer e satelliti i cavi di segnale arriveranno direttamente al subwoofer: all'interno di questo un crossover "tratterrà" le frequenze basse e medio basse e "rilascerà" le alte frequenze che andranno, tramite altri cavi di segnale, a raggiungere i satelliti sistemati anche lontano dal subwoofer:
Diciamo che, in generale, un impianto in configurazione classica offre una qualità migliore ed è adatto a riprodurre qualsiasi tipo di musica mentre un sistema con subwoofer e satelliti è indicato per musica house e rock: ovviamente, in quest'ultimo caso, si avrà una notevole predominanza di basse frequenze ma molti impianti di questo tipo, se ben dimensionati, regalano comunque grandi soddisfazioni. Vi segnaliamo ora un Sito Web di assoluto riferimento per poter iniziare a "toccare con mano" tutte le Elettroniche a cui fanno riferimento tutti i concetti di cui abbiamo parlato. Si tratta di http://www.evoluzionehifi.it Fate molta attenzione però: se Vi dovesse capitare di imbatterVi in Prodotti di questo tipo...
... meglio chiudere il browser e prepararsi una buon caffè: il rischio di mettere in vendita l'abitazione (per poter procedere all'acquisto) nel caso Vi dovesse capitare di ascoltare qualcosa del genere potrebbe essere una conseguenza non troppo lontana dalla realtà.
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