Vi proponiamo, di seguito, le monografie delle Maison che, a nostro giudizio, meritano dei essere citate: è ovvio che si tratta di un sottoinsieme di quello è possibile reperire in commercio ma, come sempre, puntiamo alla qualità e non alla quantità. Abbiamo reperito (e studiato) il materiale cercando di sintetizzare il più possibile: vorremmo evidenziare, più che altro, le curiosità delle varie Case Orologiere e le diverse peculiarità che le contraddistinguono. In ordine alfabetico, Vi proponiamo: AUDEMARS PIGUET BAUME & MERCIER BLANCPAIN BREITLING CARTIER CHOPARD EBERHARD GIRARD PERREGAUX HEUER IWC JAEGER-LECOULTRE LONGINES MOVADO OFFICINE PANERAI OMEGA PATEK PHILIPPE ROLEX ULYSSE NARDIN UNIVERSAL GENEVE VACHERON CONSTANTIN ZENITH
Hanno in comune l’origine geografica e i loro parenti sono orologiai da molto tempo. Figli d’arte e appassionati quindi, ma non solo. Hanno l’aspirazione comune di voler percorrere una strada difficile nel settore: fabbricare con i loro nomi orologi di grande qualità, dotati di complicazioni. Nel 1875 a Le Brassus, Jules Audemars comincia quindi a fabbricare i movimenti completi nell’officina di un suo parente. Edward Piguet, da lui conosciuto dopo le scuole e suo amico di lunga data, lo aiuta fattivamente nel realizzare lo scopo. Il 17 dicembre 1881, decidono finalmente di ufficializzare la loro collaborazione professionale. Fondano a Le Brassus la loro manifattura che chiamano Audemars, Piguet e C.ie. Nel 1882 presentano i primi orologi da tasca complicati. Si tratta di modelli con calendario perpetuo, ripetizione a minuti e cronografi. Nel 1891 la casa Audemars Piguet è al centro della cronaca perché fabbrica il movimento a ripetizione minuti più piccolo del mondo. Il suo diametro è di appena 18 mm! All’inizio del nuovo secolo la Union, fabbrica di orologi da tasca di precisione, fondata nel 1893 a Glashutte è uno dei loro principali clienti. Fino al 1912 la A.P. costruisce per loro oltre 35 orologi da tasca che sono i più complicati mai visti in Germania. Nel 1920 costruisce uno degli orologi da tasca più raffinati e complessi. Esso ha 15 complicazioni, tra le altre: tourbillon, grande e piccola suoneria, equazione del tempo, indicazione del tempo siderale e - per allora eccezionale - un quadrante in smalto blu con 315 stelle in movimento che riproducono esattamente il cielo di Londra! A.P. costruisce anche orologi da polso dal 1893. Anche in questo caso si tratta di orologi eccezionali: uno di loro è addirittura il primo orologio da polso con ripetizione a minuti del mondo ed è costruito su commissione di Louis Brandt. Pian piano gli orologi da polso diventano sempre più importanti per la A.P. e a partire dal 1921, la casa si dimostra molto attiva e progressista nel settore. Spiccano tra gli altri i modelli rettangolari con datari, fasi lunari e calendari completi, indicazioni numeriche a salterello. Nel 1927 appaiono i primi cronografi e nel 1929 avviene il sorpasso tra la produzione degli orologi da polso a sfavore di quelli da tasca, sempre meno richiesti. Nel 1934, quando la crisi mondiale si fa sentire in pieno, la A.P. è ancora alla ribalta, rispolverando una specialità orologiera del 1700: gli orologi scheletrati detti squelette! Al termine della guerra, nel 1946, presenta l’orologio da polso più sottile del mondo, con 1,64 mm di spessore. Questo movimento è così ben fatto (è una filigrana!), che lo si può ancora trovare nei classici contemporanei prodotti dalla manifattura. Un altro record arriva nel 1967, quando viene commercializzato il movimento automatico più sottile con rotore centrale in oro: solo 2,45 mm! Segue poi un modello datario saltante con 3,05 mm di spessore, commercializzato nel 1970. Questo calibro è ancora attuale. Nel 1972 arriva il Royal Oak, primo orologio sportivo con cassa interamente in acciaio e la storia del design orologiero viene rivoluzionata. Nel 1978 presenta una nuova versione del suo primo orologio da polso a calendario perpetuo con equazione del tempo. Questo modello è un automatico ultrapiatto e anche questo, ancora in produzione. Nel 1986 è sviluppato il primo orologio da polso con tourbillon a ricarica automatica. Tra gli orologi capolavoro della casa, citiamo quelli da polso rettangolari con ripetizione a minuti e indicazione delle ore saltanti, quelli con grande suoneria e ripetione a quarti, composti da 412 pezzi, quelli da donna con ripetizione a minuti e carillon! Nel 1999 la A.P. sviluppa il calibro 3090 con carica manuale ultrasottile: 2,8 mm di spessore, 21 rubini, 149 pezzi, riserva di carica di 48 ore: Il bilancere è di glucydur con 8 viti di contrappeso, senza racchetta di regolazione della spirale e frequenza di oscillazione di 21.600ah. La storia continua e attendiamo dalla manifattura di essere ancora stupiti dalle sue eccellenti creazioni! Fondazione: 1875, Jules Audemars e Edward Piguet. Luogo: Le Brassus. Casa Madre: 0041/21/8451400 Italia: +39 02 66985117 www.audemarspiguet.com
Nel 1834 i componenti della famiglia Baume fondò la società Baume Frères nel paese svizzero di Le Bois, piccola località del Giura Bernese. All’inizio fabbricano soprattutto degli orologi da tasca smaltati e si consolida la loro fama nel decennio, fino ad arrivare al 1844, anno in cui Joseph Celestin Baume si reca in Inghilterra per perfezionare dei contratti commerciali. Nascono così i marchi Waterloo, Diviko e Sirdar e vengono commercializzati anche in paesi molto lontani come Australia e Nuova Zelanda. Ma è nel settore degli orologi da tasca, dove eleganza e precisione convivevano benissimo, che nel 1893 uno di questi “gioielli” partecipa al concorso di precisione per cronometri presso l’Osservatorio di Kew-Teddington, riportando l’ottima classificazione di 92 su 100. Nel 1912 presso un magazzino di orologeria e gioielleria di Ginevra, William Baume conosce un orologiaio e gioielliere di nome Paul Mercier. Questo incontro sfocia in un contratto di collaborazione che il 26 novembre 1918 porta alla fondazione in Ginevra della casa Baume & Mercier. In seguito nel 1937 prima William Baume e in seguito anche Paul Mercier, si ritirano dagli affari. Il gioelliere Costantin de Gorski rileva l’impresa. Dopo la seconda guerra mondiale la casa Baume & Mercier si concentra nella produzione di orologi da polso classici e cronografi sportivi per uomo e orologi gioiello da donna. Nel 1965 Piaget acquista la maggioranza delle azioni di Baume & Mercier. Sotto il controllo della celebre manifattura parigina, nasce uno degli orologi calendario più piatto del mondo, con ricarica automatica tramite un micromotore costruito e brevettato nel 1968. Lo stesso anno, sotto l’egida Piaget, vengono costruiti nuovi orologi elettronici a diapason. A partire dal 1970 viene aumentata la produzione dei movimenti al quarzo, che occupano la quasi totalità della produzione. Così dal 1983, la Baume & Mercier in pratica cessa la produzione degli orologi meccanici. Nel 1988 Christian e Yves Piaget vendono il 60% delle quote azionarie della Piaget Holding S.A. e della Baume & Mercier S.A. alla Cartier Monde S.A. di Parigi. Nel 1993 sono cedute le rimanenti quote sia della Piaget che della Baume & Mercier alla Cartier, la quale assume così il controllo totale delle 2 case, diversificando le produzioni e conservando gli illustri marchi. Fondazione: 1834, Paul e Jean Baume. Nel 1912 il discendente William Baume entra in collaborazione con Paul Mercier. Luogo: Le Blois. Attualmente la produzione avviene nei pressi di Ginevra Casa Madre: 0041/22/7314638 Italia: +39 02 30261 www.baume-et-mercier.com
Siamo nel 1735 quando Jehan-Jacques Blancpain decide di dedicarsi all’orologeria nella sua azienda situata nel piccolo villaggio di Villeret, presso il fiume Suze. All’inizio la sua attività è quella di costruire solo parti dei meccanismi che compongono l’orologio. In seguito costruisce degli orologi da tasca completi. La produzione continua con crescente successo e nel secolo seguente la dinastia Blancpain si succede, dando così origine ad una produzione e ad una impresa molto prospera. Il marchio diviene famoso e si afferma nel corso del diciannovesimo secolo. Nel 1926 i primi orologi da polso automatici tipo “Harwood” sono lanciati in Francia. Nel 1931 col suo celebre modello “Rolls” rettangolare, Blancpain diviene famoso ed entra negli annali storici degli orologi automatici. La lunga epopea dei successori della prima famiglia Blancpain cessa, nel 1932, con la morte di Frederic-Emile Blancpain, ultimo erede. Nell’assenza di successori, la Blancpain è gestita per 50 anni consecutivi, sotto il nome di Rayville, che è in pratica l’anagramma di Villeret (il paese in cui ha sede). In questo periodo la casa produce dei solidi orologi subacquei. E’ famoso il Fifty Fathoms, lanciato nel 1953, subacqueo da 200 metri che accompagna l’esploratore Jacques Cousteau e la sua equipe nel celebre e pluripremiato documentario “Il mondo del silenzio”. Nel 1970 la Rayville S.A. è acquistata dalla multinazionale SSIH. Da allora la celebre marca di orologi cade nell’oblio. Nel 1982 Jean Claude Biver, un anziano operaio specializzato dell’Omega e il costruttore di movimenti Jacques Piguet, rilevano il marchio Blancpain dal gruppo SSIH, in difficoltà finanziarie. I nuovi proprietari portano un grande contributo alla rinascita dell’orologio meccanico Blacpain, a partire dal 1983, producendo un modello (meccanico) con fasi lunari. Seguono altre creazioni meccaniche tra cui spicca un orologio da polso a ripetizione minuti. Questo “gioiello” ha un diametro di 20,3 mm. e uno spessore di soli 3,2! Il suo movimento è sicuramente il più piccolo del suo genere. Nel 1989 Blancpain realizza un calibro innovativo nella storia dell’orologeria: il cronografo automatico con indicazione a lancetta dei secondi split e data. L’apogeo di Blancpain è raggiunto col modello 1735, in edizione limitata a 30 esemplari. Si tratta di un calendario perpetuo con cronografo rattrappante con tourbillon e ripetizione a minuti! E’ indubbiamente uno degli orologi da polso più complicati del mondo. Gli orologi meccanici sono la sola produzione di Blancpain, di cui ne va fiera. E sarà impossibile (a detta dei proprietari) sia oggi che domani vedere... un Blancpain al quarzo.
Léon Breitling, fin dai tempi del suo apprendistato come orologiaio, era ossessionato dall'idea di misurare nel modo più preciso possibile i tempi brevi, tramite l'utilizzo di speciali orologi. Si dedica perciò alla realizzazione dei cronografi e già nel 1884 produce i primi esemplari recanti la sua firma, nel suo paese natale, Saint Imier Nel 1892 il giovane orologiaio crea nella vicina La Chaux De Fonds la fabbrica G. Léon Breitling SA e si specializza naturalmente nella produzione di cronografi. Nel 1914 inizia la carriera nella fabbrica paterna anche Gaston Breitling e lo stesso anno il fondatore muore, lasciando al figlio il timone della casa. In questo periodo nasce il modello "vitesse", riportando grande successo. Si tratta di un orologio per poliziotti, che riescono, tramite l'orologio della Breitling, a misurare la velocità dei veicoli e quindi a multare i trasgressori. Negli anni 10, con il mutare delle mode, la Breitling inizia a produrre cronografi da polso, riportando nuovamente grande successo. Le cose procedono bene fino al 1927, anno in cui Gaston Breitling muore, lasciando un grande vuoto. Nel 1932 Willy Breitling arriva al vertice dell'azienda e continua la tradizione familiare, riportando la maison a grandi livelli. Nel 1936 Breitling lancia un apprezzato cronografo per i cockpit degli aerei e nel 1947 crea il chronomat cui segue nel 1952 il navitimer, cronografo con funzioni di calcolo avanzate. Nel 1962 un cronografo Breitling va nello spazio, al polso dell'astronauta Scott Carpenter. Fino ad allora la Breitling aveva utilizzato per i suoi cronografi sopratutto movimenti Venus a carica manuale ma nel 1969 è tra le prime a lanciare un cronografo automatico (chronomat automatico). Nel 1979, a qualche mese dalla morte di Willy Breitling, la casa chiude. Nel 1982 la rinascita: Ernest Schneider, con la società Sicura, acquista e riapre la gloriosa società, con il nome di Montres Breitling SA, con sede a Grenchen. Il nuovo capitolo della storia della Breitling è storia recente: a metà degli anni '80, nel pieno boom del quarzo, la maison rilancia con coraggio e grande successo i cronografi meccanici automatici, contribuendo in modo determinante a farli tornare nei desideri del grande pubblico. Un successo che continua ancora oggi, con nuovi modelli e linee ispirate al passato, legate al mondo dell'aviazione e della cronografia. Fondazione: 1884, Leon Breitling. Luogo: S. Imier. La produzione attuale avviene a Grenchen. Casa Madre: 0041/32/6545454 Italia: +39 011 6500333. www.breitling.com
Nel 1847 il ventottenne Louis Francois Cartier diviene titolare della gioielleria del suo maestro Adolphe Picard, dove fino ad allora aveva lavorato. Cartier conduce da subito l'attività ottimamente, riuscendo sempre a fornire ai propri clienti ciò che desiderano e producendo gioielli di eccellente qualità, tanto che il suo negozio diviene molto famoso, non solo a Parigi. Nel 1874 il figlio Louis Francois-Alfred si unisce a lui nell'attività e in quel periodo la Cartier inizia a produrre con continuità orologi (pendole, modelli da tasca e da polso). Nel 1888 numerosi modelli per signora ornati da diamanti abbelliscono la vetrina del negozio. Nel 1892 vengono creati nuovi modelli da polso ma inizialmente sono di difficile vendita. Fortunatamente però alla fine del secolo le mode del settore cambiano ed iniziano ad essere richiesti: si diffonde tra le donne l'uso di andare alle feste senza guanti lunghi e con il polso nudo, su cui spesso spicca un orologio-gioiello di Cartier! Nel 1898 il figlio di Alfred, Louis, grande amante di orologi e geniale designer, sposa Andrée Caroline Worth, ereditiera del più grande atelier di moda di Parigi. Andrée Caroline porta alla Cartier il proprio savoir-faire e gusto, che permettono alla maison di emergere come una casa estremamente raffinata e di grande lusso. Alfred inoltre inizia a sviluppare nuovi modelli di orologi potendo contare anche sulla collaborazione con Jaeger, che fornisce alla casa parigina i propri movimenti. Nel 1906 Cartier crea i primi orologi da polso in platino, con la corona di carica decorata con un cabochon. Lo stesso anno nasce la cassa tonneau, che crea grande curiosità e interesse per la sua forma inedita. La casa conosce poi il suo momento di gloria grazie al brasiliano Alberto Santos-Dumont, esperto di volo in pallone aerostatico, che il 12 novembre 1906 effettua in aereo un volo record di 220 metri. Al suo polso un orologio Cartier, che entrerà in produzione nel 1911. Louis Cartier grazie alla propria creatività continua ad ideare geniali casse "di forma" come la "tortue, la "baignoire" e, nel 1917, il "tank", ispirato ai carri armati della prima guerra mondiale, che avevano colpito la sua immaginazione. Negli anni 30 il Pasha di Marrakech richiede alla casa un orologio da polso che possa utilizzare anche in piscina, senza doverlo togliere ogni volta. Nasce così il modello "Pasha", che grazie ad un sistema brevettato ha la cassa impermeabile. Louis muore nel 1942 e termina con lui "l'età d'oro" della casa. Da allora la Cartier vende anche, oltre ai propri classici, orologi di altri produttori, fino al 1968, anno in cui riprende la produzione di propri modelli. Nel 1972 un gruppo finanziario investe nella maison e contribuisce alla rinascita: l'anno successivo viene infatti creata la linea "must de Cartier". La collezione si presenta sul mercato nel 1976 e due anni dopo torna in produzione il modello "Santos" in versione acciaio ed oro. Numerosi sono i modelli nati o ripresi dal grande passato negli anni 80 e 90: il "Panthère", "Pasha", "Tank Américaine", "Diabolo", "Pasha C", "Belle epoque", "Tank Francaise" ecc... Un rinnovato successo che si basa, come tradizione, su raffinati orologi da polso di forma. Fondazione: 1847, Louis-Francois Cartier. Luogo: Parigi. La produzione attuale avviene a La Chaux-de-Fonds. Casa Madre: 0033/01/40746060 Italia: +39 02 30261. www.cartier.com
Pur con data piuttosto remota nel tempo, Chopard emerge a partire
dal 1963, il periodo in cui Karl Scheufele rileva l'attività del marchio. In
epoca più recente, Chopard si è caratterizzato per una produzione maschile
improntata ai canoni di una classica eleganza, mentre quella femminile si è
connotata in maniera lussuosamente stravagante. Fondazione: 1860, Luis-Ulisse Chopard. Luogo: Sonvilier. Attualmente la produzione avviene a Meyrin (Ginevra) e a Le Fleurier. Casa Madre:0041/22/7193131 - Italia: +39 02 76011881. www.chopard.com
La produzione è diversificata, ma trova il suo comune
denominatore nella tipologia sportiva. Riprendendo quella tradizione che aveva
visto l'affermazione di Eberhard verso il 1930, con la realizzazione di
cronografi monopulsante. Fondazione: 1887, Georges-Emile Eberhard Luogo: La Chaux-De-Fonds. La produzione è a Bienne. Casa Madre: 0041/32/3425141 Italia: +39 02 72002820. www.eberhard-co-watches.ch
Nel 1791, anno di fondazione della capitale dell’America Washington, l’orologiaio Jean Francois Bautte costruisce il suo primo orologio da tasca e si associa col suo maestro Jean D. Moulinier. Moulinier aveva visto in Bautte l’uomo creativo e accorto. Assieme coltivano gli affari con metodi raffinati. La nobile clientela di Moulinier e Bautte veniva accolta lungo gli scaloni dei magazzini di esposizione, da un delicato profumo di acqua di Cologna che veniva spruzzato in maniera da creare così una delicata atmosfera. Venivano anche affascinati dalle sculture e dai raffinati arredi degli interni. Nel 1837, dopo la morte di Bautte, suo figlio e in seguito suo nipote, restano in posizioni dominanti della produzione e del marchio che fu acquistato nel 1897 da Felipe Hecht. Nel 1906, suo figlio Jouan Hecht, vende con atto notarile, il marchio di lusso che rappresentava, con la sua data di fondazione (appunto il 1791) a Costantin Girard-Gallet, suo parente e amico. Quest’ultimo è erede di una manifattura di orologi fondata a La Caux de Fonds da Costantin Girard, impresa che deve il suo nome Girard-Perregaux (GP) al matrimonio del suo proprietario con Marie Perregaux, figlia di un fabbricante di cronometri dal 1854. La manovra di aver riunito le fabbriche è stata ambiziosa e aspirava ad ottenere il massimo dell’accuratezza e della precisione dagli orologi prodotti. Hanno avuto però ragione e sono ricompensati da un grande successo. Già dal 1876 la GP riporta molte vittorie ai concorsi di cronometria all’osservatorio di Neuchàtel. Inoltre alle esposizioni internazionali l’ambiziosa marca ottiene nel 1889 non meno di 13 medaglie d’oro e diplomi d’onore! A partire dal 1880 la GP fornisce un gran numero di orologi alla marina da guerra tedesca e fornisce loro in seguito anche i primi orologi da polso costruiti in serie. I primi ordini sono stati inoltrati alla GP dal 1879, direttamente dall’imperatore tedesco Guglielmo II e queste commesse arrivano grazie alla fiera internazionale di Berlino a cui la GP aveva partecipato con successo. Tutto questo pone nuovi stimoli alla manifattura ormai famosa e internazionalmente riconosciuta, anche oltre Atlantico, dove propone i suoi orologi da polso all’avanguardia e molto richiesti. Nel vecchio continente il successo è minore, perché gli orologi da tasca regnavano sovrani e non vi era gran confidenza con orologi da polso con braccialetti a catenella (reputati solo per donne….). Tuttavia Constant Girard-Gallet segue le tracce iniziali del padre e continua a raffinare i movimenti di grande precisione e nel 1905 viene nominato membro permanente del giurì delle esposizioni universali. Anche a causa di ciò, la manifattura Girard-Peregaux cade nell’oblio. Durante gli anni trenta l’impresa Graef Co fondata nel 1889 dall’emigrante tedesco Otto Graef, acquista la prestigiosa manifattura GP. La stessa GP deve anche difendersi da una concorrenza in casa, ovvero da un marchio lanciato sempre da Graef dal titolo Mimo de Graef e da svariati e stravaganti modelli in produzione: “Mimo-meter”, orologio da finestra (1932) “Mimorex”, orologio bifaccia per signore con indicazione analogica e numerica del tempo (1934), “Mimolympic” con funzioni di cronografo (1936), “Mimo-Loga” orologio calcolatrice (1940). La Girard Perregaux però continua a produrre e per ogni anno olimpico presenta un nuovo cronografo da polso (la sua specialità) battezzato “Olimpico”. Nel 1957 commercializza il leggendario “Gyromatic” dove il movimento dei suoi ingranaggi stupisce per la loro costruzione e azione. Nel 1965 lancia il primo movimento ad alta frequenza del mondo, il cui bilanciere oscilla a 36.000 Ah. Gli orologi dotati di tale movimento si distinguono per gli ottimi risultati di precisione di marcia. Nel 1967 ben il 70% dei certificati rilasciati dall’osservatorio di precisione di Neuchàtel sono per i cronografi GP (chronometer HF). In seguito la manifattura si distingue anche per i suoi movimenti al quarzo. Nel 1970 costruisce infatti il primo movimento al quarzo di serie fabbricato in Svizzera. La frequenza del quarzo è di 32.768 Hz, attualmente ancora lo standard mondiale. Dopo il settembre 1992, l’italiano Luigi Maccaluso è alla dirigenza della manifattura. Sotto il suo comando nasce nel 1994, una famiglia di movimenti automatici extrapiatti calibro 3000 e 3100. Nel 1999 la manifattura presenta il primo cronografo automatico al mondo dotato di funzione “foudroyante”. La piccola lancetta indica infatti le frazioni di secondo con la precisione di un ottavo di secondo, avendo il bilanciere frequenza di 28.800 Ah. L’orologio ottiene un ottimo successo. Fondazione: 1791, Jean-Francois Bautte. Luogo: Ginevra. La produzione attuale è a La Chaux-De-Fonds Casa Madre: 0041/32/9113333 Italia: +39 0116500333. www.girard-perregaux.ch
Nel 1887 Heuer brevetta un pignone oscillante, ancora oggi utilizzato da orologiai importanti per cronografi meccanici. Nel 1911, Heuer ha depositato un brevetto per il "Time of Trip", il primo cronografo da cruscotto per auto. Progettato per l'uso su automobili e aerei, le due grandi sfere montate centralmente, indicano l'ora del giorno, come in un orologio tradizionale. Un paio di piccole sfere, montati nella parte superiore del quadrante (a ore 12) indicano la durata del viaggio (fino a 12 ore). Una corona montata in alto, permette all'utente di impostare l'ora, mentre un pulsante montato coassialmente alla corona, gestisce le funzioni di start/stop/reset del contatore che misura la "durata del viaggio". Heuer introduce il suo primo cronografo da polso nel 1914. La corona era alla posizione alle ore 12, in quanto i primi cronografi da polso, erano cronografi da tasca adattati. Nel 1916, Heuer introduce il "Micrograph", il primo cronografo preciso a 1 / 100 di secondo. Questo modello è stato presto seguito dal "Semikrograph", un cronometro che ha offerto la misurazione di 1 / 50 di secondo, così come la funzione di "split Second" o " rattrappante". Nel 1933, Heuer introduce l' "Autavia", un timer da cruscotto usato per automobili e aerei (da cui il nome che deriva da "Auto" e "aviation"). Il compagno "Hervue" era un orologio che poteva funzionare per otto giorni senza essere ricaricato. Nel periodo dal 1935 fino ai primi anni 40, Heuer fabbrica per i piloti della forza aerea tedesca, una linea di cronografi conosciuta come "Flieger" (piloti). Questa versione è caratterizzata da un fondello a cerniera e un pulsante (start / stop / reset), mentre la versione più recente ha ricevuto un fondello a scatto e gli è stato aggiunto un secondo un pulsante (per il reset). Tutti questi cronografi Flieger hanno due contatori, con una capacità di 30 minuti. A metà degli anni 40, Heuer amplia la propria linea di cronografi con l'introduzione di due modelli a due o tre contatori, così come un di cronografo a tre contatori che comprendeva la funzione di calendario completo (giorno / data / mese). Come i cronografi Heuer più prestigiosi, anche questo cronografo "triplo calendario" è stato offerto in acciaio inox, in oro 14 carati in oro 18 e 22 carati. I colori erano quadrante bianco, nero o rame. Nei primi anni 1950, Heuer ha prodotto orologi per il mercato americano Abercrombie & Fitch. Il "Seafarer" ha avuto quadranti con particolari blu, verde e giallo, che mostravano le maree (questa complicazione poteva essere utilizzata anche per monitorare le fasi della luna). Il "Seafarer" è stato prodotto per il mercato europeo, anche col marchio Heuer col nome di "Mareograph". L' "Auto-Graph" invece è stato prodotto nel 1953 e 1954, ed era caratterizzato da una scala tachimetrica sul quadrante e una sfera che poteva essere predisposta per un punto specifico sulla scala. Questo permetteva ad un pilota di rally o ad un navigatore di determinare se la macchina raggiungeva il ritmo desiderato, sulla distanza di un miglio. Nel 1958, Heuer ha introdotto una nuova linea di orologi da cruscotto, tra cui il Master Time (8 giorni di carica), il Monte Carlo (cronografo a 12 ore), il Super Autavia (cronografo completo), Sebring (contatore a 60 minuti e split- second) e Auto-Rallye (cronografo a 60 minuti). Heuer introduce i dispositivi di temporizzazione per gare di sci e motori, tra cui la Formula Uno: dal 1950 al 1970, gli Heuer spopolano tra i piloti di automobili, professionisti e dilettanti. Heuer è stato uno dei principali produttori di cronometri e di attrezzature per la misurazione dei tempi: i corridori, i loro equipaggi e gli sponsor degli eventi, cominciano ad indossare cronografi Heuer! Le versioni speciali di cronografi Heuer sono stati prodotti con loghi di Indianapolis Motor Speedway, così come i nomi o loghi di scuderie e sponsor (per esempio, Shelby Cobra, MG e Candele Champion). Nel 1962, Heuer è diventato il primo produttore di orologi svizzero nello spazio: John Glenn indossava un cronografo Heuer quando ha pilotato la navicella Mercury Atlas 6, il primo volo spaziale americano con equipaggio ad orbitare intorno alla terra. Questo cronografo è stato l'orologio di rispetto per la missione, ed è stato avviato manualmente da Glenn 20 secondi dall'inizio del volo. Il cronografo Autavia è stato introdotto nel 1962 ed era caratterizzato da una lunetta girevole che segnava ore, minuti, minuti decimali (1/100th incrementi di un minuto) o con una scala tachimetrica. Il cronografo Carrera, progettato da Jack Heuer, è stato introdotto nel 1963. Il Carrera esordì con un design molto semplice, con solo i contatori applicati sul quadrante. La lunetta fissa interna è divisa da indici di 1 / 5 secondo. Una tre-contatori con triplo calendario della linea Carrera, è stato introdotto intorno al 1968. La maggior parte dei cronografi Heuer di questo periodo, tra cui l' Autavia e il Carrera, utilizzavano movimenti prodotti dalla Valjoux, tra cui il movimento Valjoux 72 (un cronografo 12-ore) e il Valjoux 92 (un cronografo da 30 o 45 minuti) . Il movimento Valjoux 72 utilizzava la disposizione 'tri-Compax', ovvero con tre quadranti supplementari per le ore crono (in basso), uno per i minuti crono (a destra), e uno per i secondi continui (a sinistra). Heuer acquista il marchio "Leonidas" nel 1960, combinando una strategia di marketing aziendale sotto il nome "Heuer Leonidas". Uno dei disegni che acquistò da Leonidas era il "Bundeswehr": un cronografo utilizzato dalle forze aeree tedesche. Questo presentava la funzione "BWs", ovvero con funzione 'fly-back' che dava la possibilità di far partire una nuova misurazione, saltando la sequenza di stop e azzeramento, con la semplice pressione del pulsante di azzeramento. Verso la metà degli anni 1960, Heuer faceva parte di una partnership (con Breitling e Hamilton) che aveva come obiettivo l'introduzione del primo cronografo automatico al mondo. Seiko e Zenith erano le 2 case che concorrevano a questo primato. Questi progetti venivano condotti in gran segreto, in quanto nessuno dei concorrenti avrebbe voluto che le altre società fossero a conoscenza dei loro sforzi. Molti sono d'accordo sul fatto che fu la ioni venture tra Heuer e Breitling a presentare per la prima la nuova linea di cronografi automatici per il mercato mondiale, con una sontuosa conferenza stampa a Ginevra e New York, il 3 marzo 1969, per mostrare le loro nuove linee di cronografi. I primi cronografi Heuer automatici, furono l'Autavia, il Carrera e il Monaco. Questi sono stati dotati del Cal. 11 e 12 (cronografo 12 ore), il Cal. 14 (cronografo 12-ore con sfera per l'indicazione GMT ) e il Cal. 15 (cronografo 30-minuti). Insolitamente, la corona di carica era posizionata a sinistra, con i pulsanti crono sulla destra. I primi Cal. 11 (del 1969) sono stati nominati "Chrono-Matic". Nei primi anni 1970, Heuer ha ampliato la propria linea di cronografi automatici per includere il Daytona, il Montreal, il Silverstone, il Calculator, il Monza e il Jarama, tutti alimentati dal Calibro 11. Molti dei cronografi Heuer alimentati dal Calibro 11, sono associati alle corse automobilistiche o a piloti: Steve McQueen indossava un Monaco blu nel film Le Mans del 1971 (questo modello è ormai conosciuto come "Monaco Steve McQueen") e il pilota svizzero di Formula Uno Jo Siffert che indossava abitualmente un Autavia bianco con contatori neri. Il Pilota Parnelli Jones, entra nella pubblicità dell'Azienda, e da li a poco, il modello Autavia indossato dal campione, fu soprannominato inevitabilmente, Autavia Vicerè Nel 1975,viene introdotto il CHRONOSPLIT Heuer, un cronografo digitale con doppio LED e display LCD. Le versioni successive presenteranno due display LCD. Heuer ha iniziato ad utilizzare il movimento Valjoux 7750 nei suoi cronografi automatici, con i modelli Kentucky e Pasadena (introdotti nel 1977). Il movimento Valjoux 7750 è un cronografo a tre (con secondi, minuti e ore), che offre anche giorno e data. A metà degli anni 1970, Heuer ha introdotto una serie di cronografi alimentati dal movimento Lemania 5100. Il 5100 ha la lancetta dei minuti crono sul pignone centrale (piuttosto che su un quadrante più piccolo), migliorando notevolmente la leggibilità. Il movimento Lemania 5100 è considerato molto robusto ed è stato utilizzato in una varietà di cronografi rilasciati ai piloti militari. Tutto "ebbe fine" nel 1985 quando Heuer accettò una offerta da LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SA di 1.15 miliardi di Franchi Svizzeri per l'acquisizione del 51% delle azioni da parte di TAG: si costitui la TAG Heuer e, da qui in avanti, non vale più la pena parlarne.
Fondazione: 1868, Florentine Ariosto Jones. Luogo: Schaffhausen. Casa Madre: 0041/52/6356565 Italia: +39 02 30261. www.iwc.com/en/
All’inizio del 1700 il mondo dell’orologeria è dominato da Francia e Inghilterra, due grandi potenze marittime, le cui flotte hanno bisogno di strumenti e segnatempo precisi per la navigazione ed è per questi motivi che vengono raggiunti eccellenti livelli di produzione. La loro supremazia viene però minacciata, verso la metà del 1800 dagli orologiai svizzeri che iniziano a produrre in grandi quantità ottimi orologi e a costi accettabili. In questo modo, gli orologi personali, ritenuti dapprima uno status symbol, diventano accessibili ad un pubblico più vasto e contemporaneamente in orologeria si delineano nuove tendenze. Uno dei principali artefici di questa evoluzione è Antoine Le Coultre che fabbrica macchine capaci di produrre componenti di una precisione sino ad allora sconosciuta e impensabile. E’ lui infatti che inventa il milionometro (misuratore meccanico del millesimo di millimetro) e converte l’orologeria al sistema metrico. Nel giro di pochi anni, la “Le Coultre e C.ie”, questo il nome della fabbrica fondata nel 1833 a Le Sentier, deposita un centinaio di brevetti. Dal 1880 la manifattura si specializza anche nella creazione di orologi complicati (cronografi, ripetizione a minuti ecc...) e si conquista una posizione di primo piano tra i più grandi nomi dell’orologeria svizzera e nel 1890 è in grado di proporre ben 125 calibri diversi. Nel 1903 viene creato il movimento più sottile del mondo (ultrapiatto) per orologi da tasca: solo 1,38 mm. E’ un record tutt’ora imbattuto! Segue subito dopo un cronografo dello spessore di 2,8 mm. e un ripetizione a minuti di 2,7 mm.! Il diffondersi poi degli orologi da polso apre alla “Le Coultre” ampi orizzonti, anche se le geniali creazioni della maison continuano ad essere proposte anche in altri settori (ad esempio nel 1928 nasce "atmos", una rivoluzionaria pendola in cui la forza motrice è garantita da un barometro e non necessita quindi di carica). Per i minuscoli orologi Art Decò dell’epoca, viene ideato nel 1925, il Duoplan, un movimento rettangolare con ruotismi disposti su due piani. Nel 1929 nasce il calibro 101, un vero miracolo di miniaturizzazione e tutt’ora il calibro meccanico più piccolo del mondo (98 componenti, lungo 14 millimetri, largo 4,86 mm e spesso 3,4 mm; peso inferiore ad 1 grammo!!. Nel 1931 nasce un capolavoro che si può definire immortale: il Reverso, consacrazione dell’arte decorativa. Nel decennio 1950-1960 si susseguono innovazioni e creazioni. Il cronometro Geomatic e il Geophisic, il Futurematic, senza corona di carica, il Memovox, primo svegliarino da polso. Durante gli anni '70 grande successo hanno gli orologi misteriosi: si tratta di segnatempo privi delle lancette, in cui l'ora è indicata grazie ad un sistema basato su dischi girevoli. Nel 1989 nasce il Grand Revéil che è a tutt'oggi l'unico svegliarino automatico con calendario perpetuo e fasi di luna. Negli anni '90 le innovazioni proseguono e, tra le tante novità, ricordiamo la serie celebrativa dei nuovi Reverso: al celebre orologio vengono applicate le grandi complicazioni dell'alta orologeria e nascono nuovi capolavori di tecnica e di stile. La Jaeger Le Coultre continua tutt’ora a stupirci con creazioni geniali, di grande valore tecnico e impatto emotivo. Fondazione: 1833, Charles-Antonie LeCoultre. Luogo: Le Sentier. Casa Madre: 0041/21/8450202 Italia: +39 02 8057770. www.mjlc.com
Nel 1832 Auguste Agassiz si trasferisce a Saint-Imier, dove inizia a
lavorare alle dipendenze di un commerciante di orologeria: Raiguel Jeune.
Nel frattempo la sua azienda comincia a lavorare in proprio col nome
di Agassiz & Compagnie" THE SWATCH GROUP (ITALIA) SPA LONGINES DIVISION Centro Direzionale Milanofiori Strada 7, Palazzo R1 20089 ROZZANO (MILANO) LOMBARDIA Phone : 800-36 14 94 Fax : 0039 02 57597369
Fondata nel 1881 a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, l'azienda Movado è all'origine di un centinaio di brevetti durante il suo primo secolo di vita. Si tratta di un indiscutibile segno di eccellenza tecnologica e di lungimirante capacità prospettiva nel design. Tra le creazioni precoci, citiamo il Polyplan (1912), orologio dotato di un movimento brevettato curviforme, concepito per integrarsi nella particolare cassa allungata, destinata a sposare l'arco del polso. Ai nostri giorni Movado presenta Elliptica, un orologio di grande stile e personalità, ergonomico, con la cassa a forma di virgola. Questo orologio d'avanguardia vuole costituire un omaggio al Polyplan e alla grande storia delle creazioni Movado. Famosissimo è l'orologio Movado's Classic disegnato nel 1947 dall'artista americano Nathan George Horwith: con il suo punto unico in posizione ore 12, che simbolizza il sole allo zenit, è considerato da molti come l'espressione più pura del concetto di tempo. Il suo quadrante senza indici appartiene alla collezione permanente di un gran numero di musei nel mondo intero, tra i quali il Museum of Modern Art, di New York. Oggi, il Museum Watch è interpretato in numerose forme ed espressioni diverse: tutte beneficiano però della purezza stilistica e della qualità artigianale svizzera che hanno valso all'originale la sua consacrazione mondiale. Dall'Eliro, con il suo elegante quadrante rettangolare, al Museum Esperanza, con il suo bracciale dalle lunghe maglie perforate, fino al nuovo Museum SE, strumento di misura del tempo dalle linee aerodinamiche, sportivo e al tempo stesso lussuoso, gli orologi Movado costituiscono delle interpretazioni modernissime di questo oggetto di desiderio e continuano a sedurre gli esteti esigenti, sensibili al fascino del design: Movado ha esteso la propria rete con sette nuovi negozi che presentano una scelta esclusiva di gioielli, accessori personali e da tavola, occhiali e, più recentemente, posate e articoli regalo che vanno ad aggiungersi alla stupenda collezione di orologi.
L'attività delle officine Panerai di Firenze, ha avuto alterne vicende e addirittura momenti in cui si è fermata. Almeno fino al momento dell'acquisizione (nel 1997) da parte di Richemont Group. Nate come industrie meccaniche, sul finire degli anni 30 le Officine Panerai hanno sviluppato un interessante orologio militare. Nel 1936 La Marina Italiana aveva la necessità di fornire agli incursori un orologio che fosse subacqueo ed anche molto ben leggibile in immersioni notturne. Questa necessità fu comunicata alla Panerai che era un fornitore della Marina per attrezzature particolari e segrete. La Panerai, progettò una cassa per orologio che fosse resistente e subacquea, cosa che molto probabilmente fu influenzata dall' impresa storica dell' attraversata della manica da parte della nuotatrice Mercedes Gleitze. Per la sua costruzione si rivolsero alla Rolex, visto che erano concessionari della casa da molti anni ed avevano ottimi rapporti commerciali. Inizialmente furono sperimentate le casse che dettero risultati ottimi e per la leggibilità fu progettato un quadrante oggi denominato sanwich che si rivelò validissimo per la durata della luminosità in immersione ma i primi non avevano una grafica sufficientemente chiara per la lettura in immersione anche perchè i respiratori dell'epoca erano alimentati ad ossigeno e davano, durante immersioni prolungate, problemi di offuscamento della vista. Fu costruito allora un quadrante con una grafica più chiara che fu quello definitivo. Sicuramente per problemi di consegne sono stati consegnati ai Tedeschi anche orologi con il quadrante attualmente denominato California, ma sempre senza nessuna marca, anche per non dare la possibilità di essere identificati da parte del nemico. Da notare che il quadrante Panerai era notevolmente più alto dei classici quadranti e pertanto richiedeva l'asse per il montaggio delle sfere più lungo del normale. Per chiarire la paternità dell'orologio esiste anche una lettera della Rolex con data 11-1-1990 in risposta ad una lettera del 29-12-1989 in cui si faceva richiesta di informazioni per gli orologi Militari che loro avevano prodotto. La lettera dice che non hanno mai prodotto orologi militari, l'unica eccezione, sono i Radiomir Panerai PRODOTTI dal nostro concessionario di Firenze per la marina Militare Italiana. Detto orologio era stato appositamente ideato per gli equipaggi dei famosi incursori subacquei ed era di PROGETTAZIONE e FABBRICAZIONE della ditta sopra citata. Questa spiegazione chiarisce tutte la paternità degli orologi PANERAI. Il Logo delle Officine Panerai rappresenta una stilizzazione delle lettere iniziali del nome Officine Panerai, ma non solo. Il suo significato è molto semplice e intuitivo. La Officine Panerai, dalle sue origini e fino ai giorni nostri, è sempre stata specializzata nella produzione di apparati subacquei e di apparati di ausilio all’atterraggio. I primi (orologi subacquei, bussole, profondimetri, sonde per sommergibili, congegni per mine subacquee, sistemi di navigazione e tanti altri) erano utilizzati sotto la superficie del mare. I secondi (sistemi di appontaggio su navi con ponte di volo, sistemi di atterraggio su elisuperfici e sistemi di atterraggio portatili) erano utilizzati in superficie, ma per qualcuno che arrivava dal cielo. Ed ecco quindi spiegato il significato delle due frecce: quella che va verso il basso indica i prodotti subacquei, quella che va verso l’alto indica i prodotti per chi arriva dal cielo. Il logo OP, la cui origine risale agli inizi degli anni ‘80, fu studiato da uno Studio di Architettura di Firenze e, nei primi bozzetti, aveva una forma tondeggiante. Esso, così pensato, non piacque all’ Ing. Dino Zei (CEO dal 1972 al 1999) il quale, in collaborazione con il responsabile dell’Ufficio Tecnico della Panerai stessa, ideò la versione definitiva sopra descritta con l’inserimento delle due frecce stilizzate. Il logo OP fu poi ceduto alla Cartier, allora gruppo Vendome, nel 1997 in seguito alla cessione del ramo aziendale orologi-torce-bussole e profondimetri, insieme al marchio Officine Panerai, ai brevetti, ai disegni e a tutto il magazzino orologi. Dal 1997 la Officine Panerai di Firenze assunse da allora il nome di Panerai Sistemi spa. Nel 1999 la Panerai Sistemi spa fu ceduta alla Calzoni di Bologna che ne assorbì tutte le attività industriali e produttive. Attualmente (2004) Panerai Sistemi è un marchio di Calzoni Srl, tuttora utilizzato per tutti i prodotti ex Panerai. La Cartier, oggi gruppo Richemont, ha riutilizzato per la prima volta il logo OP nell’edizione speciale per gli appassionati Panerai del modello Luminor Marina 44mm (PAM 195), sul quadrante e sul fondello, presentata a fine 2003 e, successivamente, sulle corone di carica dei nuovi modelli Radiomir 45mm 8 Days (PAM 190 e 197) e Black Seal (PAM 183), oltre a un’altra serie limitata dei modelli Luminor 44mm (PAM 000) e L. Marina 44mm (PAM 005), tutti presentati nel corso del 2004. Fondazione: 1860, Guido Panerai. La produzione di orologi inizia nel 1938. Luogo: Firanze. Attualmente la produzione avviene a Neuchatel. Italia: +39 02 30261. www.panerai.com
Dopo alcuni anni trascorsi senza picchi di notorietà, Omega ha firmato alcuni capitoli fondamentali della storia dell'orologieria. Nel 1959 viene messo a punto infatti il cronografo Speedmaster (impiegato nelle missioni Mercury e Apollo in esplorazione nello spazio), nel 1974 nasce il primo orologio elettronico Swiss Made (Marine Chronometer Mega Quartz), nel 1980 uno dei modelli più piatti del mondo (il Dinosaure, alto poco più di un millimetro). Louis Brandt ha appena compiuto 23 anni quando apre, nel 1848, un “comptoir d’etablissement”. Si tratta di un punto di vendita di orologi fabbricati su ordinazione. Nel 1880 a Bienne, i due fratelli Louis e Cesar Brandt lavorano alla fabbricazione di orologi con procedimenti moderni. Marcano il loro prodotti con nomi differenti: Jura, Patria, Helvetia, Celtic e Gurzelen. Nel 1885 il calibro con scappamento ad ancora, denominato Labrador, raggiunge una spettacolare precisione di marcia (per allora) con uno scarto di meno di 30 secondi al giorno! Solamente quattro anni dopo, nel 1889, la Louis Brandt & Fils è la più grande fabbrica di orologi della svizzera e ne produce oltre 100.000 all’anno! Questa grande produzione, non impedisce però, di inserire nella collezione dei modelli esclusivi e particolari. Nel 1892 è prodotto il primo orologio da polso del mondo con ripetizione a minuti, costruito con la collaborazione di Audemars Piguet. L’ultimo grido nella produzione di orologi da tasca, assolutamente inedito, è prodotto nel 1894. Questo modello seduce per la semplicità di costruzione, ma soprattutto, per la completa intercambiabilità di tutti i suoi pezzi. Il banchiere Henri Rieckel, propone di denominarlo “Omega” e così commercializzarlo. Il successo stupefacente riportato nel 1903, con questo marchio, incita la fabbrica ad abbandonare tutte le altre denominazioni. Nel 1909, durante la corsa internazionale per la coppa Gordon Bennet, l’Omega affronta per la prima volta il cronometraggio sportivo. Nel 1917 le forze aeree inglesi scelgono il marchio Omega per equipaggiare i piloti delle squadriglie, seguono poi nel 1918 gli americani. I cronometri Omega riportano per la prima volta, nel 1919, una grande vittoria al concorso di cronometria all’osservatorio di Neuchatel. Una ventina di altre vittorie seguono ancora , fino al 1971. Omega realizza i record del mondo di precisione nel 1933, 1936 e 1946. Nel 1957 nasce il cronometro “Speedmaster”. Dopo risultati estremamente severi, la NASA, lo sceglie come cronometro di dotazione nel tipo “Speedmaster Professional”, a carica manuale. Nel 1967 l’Omega ottiene il milionesimo certificato ufficiale di precisione per cronometri. Il 21 luglio 1969 l’astronauta Neil Armstrong è il primo uomo a camminare sulla luna. Al polso porta un’ Omega “Speedmaster Professional”. Nel 1972 l’Omega ottiene il 2.000.000° certificato ufficiale di precisione per i suoi cronometri meccanici!! Nel 1974 il leggendario cronometro da marina “Megaquartz” stabilisce un primato, marciando per 63 giorni consecutivi, sotto lo stress di severi test, con uno scarto di due millesimi di secondo al giorno. Il 18 maggio 1983 Omega ottiene il 100.000° certificato di precisione per movimenti al quarzo. Nello stesso anno viene inaugurato il museo Omega. Nel 1995 avviene la presentazione del primo orologio da polso a carica automatica con tourbillon centrale. Nel 1999 è ancora l’Omega a rivoluzionare il mondo dell’orologeria meccanica con un nuovo calibro automatico, dotato di rivoluzionario scappamento, disegnato e messo a punto dal maestro orologiaio inglese George Daniels. Si tratta dello “scappamento coassiale” per orologi da polso e viene prodotto in piccola serie. Promette col suo inedito sistema una grande precisione di marcia e al contempo una ridottissima manutenzione ogni 10 anni! L’Omega lo produrrà e commercializzerà in varie tipologie di orologi. Fondazione: 1848, Louis Brandt. Luogo: La Chaux-De-Fonds. La produzione attuale avviene a Bienne. Casa Madre: 0041/32/3439211 Italia: +39 02 575971. www.omega.ch
Nel 1832 Antoni Norbert de Patek dopo aver combattuto per la libertà della sua nativa Polonia, contro i Russi invasori, deve fuggire e trova asilo politico a Parigi. Da lì passa a Bamberg e poi a Ginevra, scegliendola infine come nuova patria. In questa città di famosi orologiai cambia il suo nome in Antoine Norbert Patek e nasce la sua passione per i segnatempo. Acquista così dei movimenti di alto livello, li fa rifinire e incassare sotto la sua personale sorveglianza e poi li commercia. Non è però soddisfatto e il 1 maggio 1839 si associa all’ambizioso cecoslovacco naturalizzato polacco, suo compaesano, Francois Czapeck orologiaio. Nasce così l’azienda Patek, Czapeck e Co., con sede a Ginevra, Quai des Bergues 29. Da qui commercializzano inizialmente oltre 200 orologi di grande qualità, con l’aiuto di alcuni collaboratori e nel 1844 presentano i loro prodotti all’esposizione di Parigi. Qui Antoine Patek conosce Jean Adrien Philippe che ha realizzato un orologio da tasca ultrapiatto munito di corona per la carica e la regolazione delle lancette, per allora una realizzazione quasi incredibile: Patek ne rimane affascinato e chiede a Philippe di diventare direttore tecnico della sua azienda nel 1845, alla scadenza del contratto con Czapeck, poiché quest’ultimo non intende continuare, per divergenze personali. Adrien Philippe accetta e porta con se il compagno Vincent Gostowski, stabilendo la sede sempre a Ginevra e sempre nella stessa via, ma al n. 15 anziché al n.29. Il genio creativo di Philippe apporta alla nuova casa tutta una serie di nuove macchinari che permettono di lavorare con un’efficacia e una precisione sconosciute fino ad allora. In riconoscimento di ciò, nel 1851 la manifattura viene ribattezzata Patek Philippe e Co. Nel 1863 Philippe scrive un’opera antologica sugli orologi da tasca senza chiave e la pubblica a Ginevra e a Parigi. E’ anche giornalista del quotidiano Le Journal de Geneve e grande specialista, riconosciuto ufficialmente, nel campo degli orologi da tasca. Nel 1877 muore Antoine Patek, non prima però di aver ricevuto il titolo nobiliare di conte dal Papa Pio IX, per i suoi meriti verso la chiesa cattolica. Dopo 4 anni dalla sua morte, anche Jean Adrien Philippe riceve un’importante onorificenza: la croce della Legion d’Onore per i suoi meriti verso la Francia. Nel 1901 la manifattura diviene una società per azioni con capitale di 1,6 milioni di franchi svizzeri e aumenta la sua produzione di alta qualità, ben conosciuta nel mondo. Nel 1932, dopo aver superato a fatica la grande crisi del 1929, è alla ricerca di un solido partner finanziario. Jacques David Le Coultre, fa la sua offerta, ma gli vengono preferiti i fratelli Charles e Jean Stern. Nel 1933 il nuovo presidente è Jean Pfister già dirigente della Tavannes Watch Co. Sotto la sua direzione, con nuovi modelli e nuovi movimenti, la società riguadagna rapidamente terreno, consolida il marchio e allarga la clientela. Nel 1958 Henri Stern sostituisce Pfister alla presidenza. Nel 1977 è il figlio Philippe Stern a dirigere l’azienda e tutt’ora mantiene la carica. Rendiamo atto alla grande casa Patek Philippe, dall’alto della sua tradizione, capacità e altissima qualità dei prodotti, che non vi è alcun tipo di orologio che la manifattura non sia in grado di produrre o non abbia già prodotto. Suoi sono infatti orologi mitici, capolavori inimitabili da collezione e il suo marchio è il più conteso alle aste, con le quotazioni più elevate. E’ l’unica inoltre, ad avere su ogni calibro meccanico prodotto, il prestigioso marchio di Ginevra, segno tangibile di una meccanica e di una qualità superiore. Nel lungo elenco di orologi prodotti, nelle innumerevoli varianti e complicazioni incredibili, ricordiamo tra tutti il calibro 89, l’orologio più complicato del mondo, tutt’ora insuperato. E il mito... continua. Fondazione: 1839, Antonie Norbert de Patek e Francois Czapek. Luogo: Ginevra. Casa Madre:0041/22/8842020 Italia: +39 02 76390034. www.patek.com
L'orologio: due innovazioni, datate 1926 e 1931 e riguardanti rispettivamente l'impermeabilità della cassa e la ricarica automatica del movimento, portano la firma Rolex. Caratteristiche che ritroviamo condensate sui modelli più richiesti del marchio con la corona a cinque punte, Explorer I compreso. Interamente realizzato in acciaio, ha movimento meccanico automatico dotato di certificato C.O.S.C. di cronometria e si distingue per il particolare rigore del design. Siamo all’inizio del 1900 e Hans Wilsdorf, commerciante di orologi, intuisce che il gusto della gente e specialmente dei giovani, sta orientandosi verso l’orologio da polso, a discapito del più diffuso orologio da tasca. Nel 1908 registra a La Chaux de Fonds il marchio Rolex. Nel 1919, trasferita la sede a Ginevra fonda ufficialmente la manifattura Montres Rolex. Continua sempre a distribuire orologi di altre marche, ma comincia pian piano a produrre modelli propri. Nel 1926 la Rolex realizza e brevetta la celebre corona a vite Triplock e successivamente lancia l’Oyster, la prima vera cassa totalmemte impermeabile. Queste due innovazioni sono fondamentali nella storia dell’orologeria moderna, perché sino ad allora non esisteva corona di carica perfettamente impermeabile e una cassa totalmente stagna. Il nome Rolex entra decisamente nel novero delle grandi case nel 1927, quando Mercedes Gleitze attraversa la Manica a nuoto con un Rolex Oyster al polso che, dopo 15 ore e 15 minuti di traversata era in perfette condizioni di tenuta (pubblicità sopra). Questo record, ampiamente pubblicizzato assicura alla Rolex una grande popolarità. Nel 1929 immette poi sul mercato i primi Prince, ora molto ricercati, e li produce fino al 1935. La creazione veramente rivoluzionaria sul piano tecnologico, avviene però nel 1931, quando la Rolex realizza e brevetta un meccanismo di carica automatica chiamato “Perpetual”. E’ il meccanismo adottato oggi da tutti gli automatici e per allora il Rolex Oyster Perpetual è unico, oltrechè all’avanguardia! Lo sviluppo tecnologico continua e nel 1937 viene realizzato il primo modello del Rolex Precision, nel 1939 si aggiunge un pezzo celebre: il cronografo Rolex Oyster Perpetual Chronometer, che viene prodotto sino al 1952. Nel 1945 si affianca il Date Just, primo cronometro impermeabile, automatico e datario. Nel 1953 arriva poi il celebre Submariner, allora garantito fino a 100 di profondità. Due anni dopo (1955) nasce il GMT Master, con doppio fuso orario. Nel 1956 è alla ribalta il Day Date, che indica anche il giorno della settimana, a richiesta in 24 lingue! Poi è la volta del mito: stiamo parlando del Rolex Cosmograph Daytona, che nasce nel 1970 e per 6 anni viene prodotto con l’aggiunta del nome Paul Newman in due versioni oro e tre in acciaio. E’ un grande successo e nel 1976 arriva la seconda versione chiamata solo Cosmograph Daytona. Nel 1988 la Rolex lancia l’ultima serie del Cosmograph: non è più a carica manuale, ma automatico, i pulsanti sono a vite (migliorata la tenuta), corona triplock, impermeabile fino a 100 mt, con lunetta tachimetrica graduata fino a 400 kmh. Nel 1990 c’è anche la versione in oro con cinturino in pelle e sicurezza. Queste che seguono sono solo le tappe più importanti della Rolex ma la storia continua e continua il “culto” del marchio conosciuto in tutto il mondo. Fondata a Londra da Hans Wilsdorf nel 1905 Rolex è diventata un colosso dell'orologeria mondiale. Hans Wilsdorf non ebbe una infanzia molto felice, nato il 22 Marzo 1881 a Kulmbach nel nord della Bavaria, a 12 anni perse entrambi i genitori ma i soldi che ebbe in eredità li consentirono di continuare gli studi. Iniziò a lavorare per alcuni importatori di orologi ma si rese conto che il livello offerto era molto basso quindi decise di mettersi in proprio e scelse di vendere nel regno Unito gli orologi realizzati dall'azienda svizzera "Aegler" di Bienne. Solo nel 1908 crea il nome per la sua linea di orologi "Rolex" che deriva da "Horlogerie exquise" . Aegler realizzava orologi molto precisi che ottennero il certificat o di classe A nei TEST della Marina sulla tolleranza cronometrica. Nello stesso anno unisce Aegler watch company con Rolex Watch Co creando la Wilsdorf & Davis Rolex watch Company. Il 17 gennaio 1927 Wilsdorf crea la Montres Rolex S.A. a Ginevra di cui era il solo proprietario e direttore, da quel momento i movimenti furono creati a Bienne e assemblati a Ginevra. Vediamo alcune delle date più significative : 1925 : appare la corona a cinque punte che diventerà il simbolo della Rolex. 1926 : viene brevettata la cassa Oyster. 1931 : inizia la produzione in serie di cronometri con certificato. 1932: nascono il movimento automatico Rotor e l'orologio Oyster Perpetual. 1945: nasce il Datejust. 1952 : entra in produzione il Turn-o-graph che diventerà il Submariner. 1961 : nasce il cronografo Cosmograph che diventerà il Daytona. Hans Wilsdorf muore il 6 Luglio 1960 lasciando ai suoi eredi un'azienda floridisima che è a tutt'oggi il maggior consumatore di oro in Svizzera nel campo industriale . Fondazione: 1908, Hans Wilsdorf. Luogo: La Chaux-de-Fonds. Casa Madre:0041/22/3082200 - Italia: +39 02 8800001. www.rolex.com
Il nome del primo membro della famiglia Nardin consacrato all’orologeria è Leonard Frederic. Egli però, pur lavorando nel settore, non inizia a costruire orologi col proprio nome. E’ il figlio Ulysse Nardin che lo farà a partire dal 1846, nel piccolo villaggio di Le Locle, in Svizzera. Grazie al suo grande talento di artigiano e al suo amore per la precisione si distingue alle esposizioni universali. In quella di Londra del 1862, ottiene la “Prize Medal”. Nel 1893 la sua casa si distingue tra tutte quelle svizzere che partecipano all’esposizione universale di Chicago (USA). Con la sua produzione di cronometri da marina e di orologi di precisione da osservatorio, la casa Ulysse Nardin acquisisce fama internazionale. Uno dei primi clienti è infatti il Ministero Russo della guerra di San Pietroburgo. A partire dal 1906 il “Naval Observatory” americano fa parte dei suoi clienti principali. Solo per i suoi prodotti di alta qualità e precisione, la manifattura Nardin ottiene 4300 certificazioni e riconoscimenti da differenti osservatori internazionali. All’inizio del novecento la Ulysse Nardin comincia a fabbricare orologi da polso. La sua affinità con la precedente produzione di precisione e misurazione, la si vede coi cronografi da polso fabbricati a Le Locle a partire dal 1912. Gli anni seguenti vedono aumentare l’assortimento degli orologi da polso. Seguendo la moda di allora, i cronografi sportivi sono affiancati da modelli di forma con cassa rettangolare e carrès da uomo. Le signore possono invece scegliere tra orologi gioiello molto sofisticati e arricchiti da diamanti e preziosi. Questa filosofia commerciale va avanti per molti anni con successo. Verso la metà degli anni 40 compaiono i primi cronografi da polso con calendario completo, vere opere d’arte di sofisticata meccanica, oggi assai ricercati dai collezionisti. Negli anni 60, quando l’elettronica fa la sua comparsa negli strumenti di misurazione sportiva e di precisione, i discendenti di Ulysse Nardin, producono modelli che il mercato richiede. I loro prodotti però non sono ben accolti dal mercato. Gli stock di invenduti, si accumulano e immobilizzano così dei capitali di cui la casa ha urgente necessità e, data la situazione contingente, sopravvive con grandi difficoltà. Nel 1982 Rolf W. Schnyder, un industriale cosmopolita, coglie l’opportunità che gli si presenta. Lui e qualche altro suo amico appassionato di orologi, investono delle grosse cifre nella casa Ulysse Nardin, salvando così dal non meritato fallimento un marchio illustre, che può ritornare alla celebrità che merita. Oggi grazie al grande tecnico Ludwig Oechslin, possiamo ammirare capolavori di orologi come il Tellurium “Joannes Kepler” e altri di grande complicazione, prodotti in serie limitata. Sono il vertice della complicazione meccanica e gioielli praticamente unici nell’universo dell’orologeria di alto livello. Fondazione: 1846, Ulisse Nardin. Luogo: Le Locle. Casa Madre: 0041/32/9307400 Italia: +39 02 809866. www.ulysse-nardin.com
Numa-Emile Descombes aveva 31 anni, mentre Ulysse Georges Perret ne aveva 26. Per l’epoca era la formula classica per avviare un’azienda orologiera, e che dava la possibilità di far partire il materiale promozionale e che difendeva il nome. Nello stesso anno della registrazione, i due brevettano il loro primo orologio con indicazione delle 24 ore, quando ancora erano studenti di orologeria e commercializzavano e fabbricavano casse, quadranti e corone e movimenti. Nel 1897, Numa-Emile Descombes muore all’età di 34 anni, lasciando tutte le sue proprietà, il 22 luglio dello stesso anno, al socio Perret e al nuovo socio Louis-Eduard Berthoud, operando per breve temo sotto il nome di Perret&Berthoud. Nel 1898 nascono i primi coreografi a carica manuale con contatore a 30 minuti, frutto di un’intuizione che portarono il Marchio a essere conosciuto in tutta Europa e presto anche in America. Nascevano anche i primi modelli da tasca e “da trincea”, utilizzati durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1919 la fabbrica viene spostata a Ginevra, in Rue de l’Arquebuse. Comincia la ricerca per un orologio a carica automatica. Nel 1925 nasce un modello chiamato “Auto-Rem”, che consisteva in un sistema brevettato a carica automatica su molle, simile a quello di John Harwood. Il 12 Agosto del 1933, muore Ulysse Georges Perret, che lascia la gestione dell’azienda al figlio Raoul, che supportato dai nuovi investitori, cambierà la ragione sociale in Universal Watch Co. Ltd. e che vede un nuovo logo disegnato dallo stesso Raoul. In questo anno vede la luce anche un cronografo che andò a sostituire l’orologio da tasca: nascono il Compur e nel 1936 l’Aero Compax (Aviator’s Compact Chronograph). Si susseguirono diverse versioni, come il fasi lunari, il medico, l’uni-comax, tri-compax e il Vortex. L’anno dopo viene presentato il nuovo cronografo da polso con due pulsanti. Nel 1935 l’azienda si trasferisce ancora, ma sempre a Ginevra in Rue du Rhône, con l’ingresso al famoso Grand Quai, a fianco all’ingresso di Patek Philippe. Contemporaneamente La Universal Watch, prende il nome di Universal Genéve e nel 1937 viene depositato anche il logo. Sempre nel 1935 viene presentato in anteprima mondiale un cronografo con contatore delle 12 ore. Durante il periodo pre- seconda Guerra Mondiale, la Universal Genéve ha collaborato anche con la Casa di moda Hermés, commercializzando un cronografo con pulsanti quadrati chiamato “Pour Hermés”, e che ha dato la possibilità al Marchio di avere un importante polo di vendita a Parigi fino al 1950. Nel 1939, Universal Genéve riceve un mandato Reale per la fornitura di orologi all’esercito Olandese, con le iniziali della Regina Wilhelmina a rilievo sul quadrante. La fornitura durerà fino al 1944, fin quando i nazisti invaderanno Rotterdam. Nonostante la crisi di quegli anni, Universal Genéve aveva difficoltà a rispondere alla domanda dei modelli Compur e Compax, tanto da spingere l’azienda a inaugurare una nuova sede nel 1941 a Pont-de-Martel, dove veniva concentrata la sola produzione di cronografi. Nel 1944 viene lanciato il modello Tri-Compax e venduto in tutto il mondo. Il 3 marzo del 1947 muore Louis-Eduard Berthoud, che per poco non ha potuto vedere la nascita del calibro 138, un movimento meccanico a carica automatica unidirezionale. Il 28 aprile del 1954, subito dopo l’inaugurazione del nuovo stabilimento di Ginevra, viene presentato il Polarouter cal. 138SS, che cambierà in Polerouter poco dopo. Il 2 marzo del 1955 viene presentato il Microtor. Il nuovo calibro denominato 215 Microtor, si presentava con una piccola massa oscillante integrata nel movimento e rimanendo in commercio fino al 1969. Anche questo movimento fu soggetto a numerose declinazioni, come il Polerouter De Luxe, PolerouterJet, PolerouterNS, PolerouterIII, PolerouterCompact, ecc… Divenuto poi l’orologio preferito dalla Scandinavian Airlines, ebbe successo anche nelle tratte Artiche. Questo movimento venne aggiornato successivamente da numerosi brevetti, che portarono alla nascita di una seconda generazione di movimenti chiamati calibro 66 e 67, con uno spessore di soli 2,3 mm. che adottati dalle linee Golden Shadow e Withe Shadow, diventano gli orologi automatici più sottili al mondo, un record detenuto fino al 1978. Il progetto portava il nome di Gerald Genta. Nel 1962 nascono i primi orologi elettrici, progettati insieme a Movado, e dotati di un oscillatore a torsione. Nel 1968 vengono presentati i modelli Turing Unisonic prodotti in collaborazione con Bulova. Nel 1975, Universal Genéve presenta il movimento al quarzo più sottile al mondo, che le ha permesso per un certo periodo di tempo, di resistere all’invasione degli orologi Giapponesi. Dal 2011 la Universal Genéve, è membro effettivo della Federatio of the Swiss Watch Industry, con tre uffici in Svizzera che gestiscono anche la Cyma.
Una delle sue carte vincenti è essre la più antica manifattura di orologieria al mondo che non abbia mai interrotto la propria attività.Oggi punta di diamante della Richemont Group, si qualifica con una produzione decisamente orientata sulla classicità.Molto interessanti anche le incursioni nel campo delle complicazioni meccaniche spesso completate dalla lavorazione scheletrata (la raffinata decorazione e l'estrema sgrossatura e finitura delle parti funzionali) del movimento. Parlando di questa importante casa, occorre dire subito che è una della più antiche marche di orologi e una delle prime ad unire due personaggi illustri. Jean Marc Vacheron era già famoso come orologiaio nel 1755 a Ginevra. I suoi affari andavano molto bene, prima che nel 1789 scoppiasse la rivoluzione francese. Questo evento gli fece perdere quasi tutta la clientela che era perlopiù composta da nobili e da persone illustri, in quel periodo cadute in disgrazia. L’azienda si trovò in gravi difficoltà e i suoi discendenti dovettero fare molti sacrifici per salvarla. Da soli però non sarebbero probabilmente riusciti, serviva perciò un socio che investisse dei capitali freschi. Lo trovarono in Francois Costantin. Costantin era figlio di un ricco negoziante di cerali che aveva già avuto esperienza del settore, come venditore di orologi e conosceva pertanto anche i mercati. L’azienda così riprese quota e nel 1839, vantava come collaboratore un validissimo orologiaio ed inventore: Georges Auguste Leschot. Grazie a macchinari evoluti e ai procedimenti lavorativi in serie, ma di precisione, messi a punto dal Leschot vennero fabbricati dei movimenti di alta qualità, con prezzi assolutamente imbattibili. Nel 1880 la casa fece brevettare la croce di Malta come suo simbolo. Nel 1910 la Vacheron & Costantin affianca ai suoi apprezzati orologi da tasca di qualità, la produzione orologi da polso, sempre con uno standard qualitativo elevato. Negli anni seguenti continua la produzione articolata su varie tipologie: modelli semplici, complicati, cronografi, ripetizioni e calendari, con casse di vari diametri e forme. I movimenti per questi orologi da polso sono forniti dalla Jaeger Le Coultre, con la quale strinse un’alleanza commerciale. Col passare degli anni, l’alleanza si rafforzò e le due case decisero, nel 1938 di collaborare in modo ancor più stretto. Questo non eliminò però le difficoltà che frattanto aveva incontrato la Vacheron & Costantin sul mercato. Nel 1940, Charles Costantin se ne va, contento di cedere la maggioranza delle azioni a Georges Ketterer. Nel corso dei decenni che seguirono, la Vacheron & Costantin assume sempre più la caratteristica di produttrice di orologi di lusso, con movimenti scelti, forniti sempre dalla Le Coultre. All’inizio degli anni ottanta, il marchio è acquistato dallo sceicco Yamani. Dal 1996 il miliardario sud africano Johann Rupert assume la presidenza dell’azienda del gruppo Vendome. Questa casa di indiscusso prestigio nel mondo dell'orologeria non ha a tutt'oggi un proprio sito per questo motivo utilizzo questo spazio per dare alcune informazioni sulla sua storia e alcune belle immagini dei suoi più recenti capolavori. La maison viene creata il 17 Settembre 1755, giorno nel quale Jean Marc Vacheron, allora venticinquenne, assume come apprendista Jean Francois Hetier. Si può quindi considerare Vacheron Constantin come la più antica casa d'orologeria tuttora presente sul mercato. In realtà è diventata Constantin solo nel 1819 quando il nipote di Jean Marc si associò a Francois Constantin. Nel passato era famosa per gli orologi da tasca ultrapiatti e per importanti innovazioni tecnologiche quali il sistema a parti intercambiabili (1840). Il marchio "Croce Di Malta" viene registrato nel 1880. Oltre ad essere stata un punto di riferimento dal punto di vista tecnologico lo è anche stata dal punto di vista commerciale, già nel 1816 si spinse al di là dell'oceano e tesse sempre relazioni molto strette con la monarchia europea. Fondazione: 1755, Jean-Marc Vacheron e Francois Costantin. Luogo: Ginevra. Casa Madre:0041/22/3161755 - Italia: +39 02 30261. www.vacheron-constantin.com
Georges Favre- Jacot capisce che per riuscire in questa impresa dovrà rivoluzionare la maniera con cui gli orologi sono prodotti. A quel tempo, disseminati negli vari atelier del circondario, i vari artigiani non hanno alcuna relazione tra di loro; difficile quindi far progredire questi meccanismi complessi nei quali ogni componente interagisce con l’altro. Nel 1865, da vero pioniere, Favre-Jacot fa costruire edifici spaziosi e luminosi e riunisce sotto lo stesso tetto tutti gli artigiani, rendendo così possibile il controllo di ogni singolo pezzo e del meccanismo completo. I risultati non tardano ad arrivare: la concentrazione in un unico luogo fa avanzare notevolmente la tecnica di produzione. Da Le Locle partono, diretti in tutto il mondo, gli orologi più precisi e più affidabili mai costruiti. Il destino di ZENITH è ormai segnato per sempre: sarà quello della prestazione cronometrica. Evento raro, la Manifattura si trova ancora oggi nel luogo preciso in cui il suo fondatore costruì il primo atelier. NEL 1899, ZENITH presenta il suo primo movimento cronografico. Il nuovo secolo alle porte, il XX, incarna l’età d’oro della misurazione precisa del tempo richiesta dalla diffusione di nuove tecniche: l’industria controlla i propri tempi di fabbricazione, l’automobile è in pieno sviluppo… sin dagli inizi del ventesimo secolo, i vari eserciti saranno avidi di cronografi tecnici: sistemi antimagnetici ed antipolvere, scala telemetrica per stabilire la distanza del nemico e funzione flyback per i piloti. Più tardi, negli anni sessanta, mentre l’economia mondiale è in pieno boom (nel ’69 prende il volo il Concorde e un uomo calpesta per la prima volta il suolo lunare), ZENITH sarà la prima Maison orologiera a produrre un cronografo automatico integrato con ruota a colonna, il mitico calibro El Primero: il primo calibro meccanico di serie ad alta frequenza in grado di misurare il decimo di secondo. El Primero è il movimento più famoso nella storia dell’orologeria, quello che qualsiasi appassionato, ovunque si trovi nel mondo, sarà in grado di citare. È il calibro meccanico di serie più preciso al mondo! Il suo segreto? La frequenza del suo bilanciere. Mentre tutti gli altri bilancieri oscillano generalmente, nel migliore dei casi, ad un ritmo di 8 alternanze al secondo, il calibro El Primero ne effettua 10, sempre in un secondo. Un orologiaio eroico salva l’apparato produttivo dalla demolizione La storia dell’El Primero avrebbe potuto interrompersi bruscamente nel 1975. In quest’anno, la Zenith Radio Corporation, azienda americana proprietaria del marchio, decide di limitare la propria produzione ai soli orologi al quarzo. Charles Vermot non può rassegnarsi a veder distrutto il suo apparato produttivo: a rischio di perdere il proprio posto di lavoro, Vermot decide di nasconderne le componenti essenziali; se un bel giorno il pubblico dovesse interessarsi nuovamente al calibro meccanico, l’El Primero potrebbe miracolosamente rinascere. E il miracolo avviene, soltanto nove anni dopo. Per rifornirsi di movimenti, famose Maison orologiere si rivolgono quindi a ZENITH e tutta l’attrezzatura segretamente nascosta ritrova il suo posto. L’afflusso di ordini ridà vita alla Manifattura. Nel 2000, il marchio viene acquisito dal gruppo LVMH che decide di riservare l’El Primero esclusivamente ai segnatempo ZENITH. Tutti gli orologi ZENITH possiedono un movimento di manifattura ZENITH Poche marche al mondo possono fregiarsi di un tale rigore. Scegliendo di acquistare un segnatempo ZENITH, si ha la certezza assoluta di possedere un orologio sviluppato e prodotto passo dopo passo dalla Manifattura di Le Locle. La Manifattura ZENITH si è vista attribuire 2333 premi di precisione cronometrica in un secolo e mezzo d’esistenza; un record assoluto per orologi da tasca, bordo e polso. Alla luce di questo risultato si può davvero parlare di exploit tecnici e cronometrici. Sin dagli inizi, la Maison ha aperto la strada verso territori inesplorati. Ciò che affascina di ZENITH è proprio questa sua capacità di generare idee innovative e di lanciarsi, prima di tutti gli altri, verso nuove soluzioni tecniche. Gli orologi ZENITH hanno partecipato ad alcune delle più grandi avventure umane: la scoperta dei poli Nord e Sud da parte dell’esploratore Roald Amundsen, la lotta non violenta per l’indipendenza dell’India del Mahatma Gandhi, gli inizi dell’ecologia grazie al Principe Sapiente, Alberto I di Monaco, la traversata della Manica da parte di Louis Blériot, l’azione politica di John F. Kennedy e il sorvolo del polo Nord in mongolfiera e in solitaria da parte del medico francese Jean-Louis Étienne. Presto, molto presto, un orologio tenterà per primo di infrangere il muro del suono in contatto diretto con la stratosfera dimostrando così la sua eccezionale affidabilità.
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